La prima, calda estate di Mirko (IX) - Linguaggio del corpo
Data: 22/12/2020,
Categorie:
Masturbazione
Autore: mirko_polenghi@virgilio.it, Fonte: EroticiRacconti
--- continua da VIII° parte --- I due giorni successivi Sabrina sarebbe stata molto impegnata con gli esami. Mi avvisò che non sarebbe potuta essere presente all'abituale sessione del pomeriggio, ma che avrebbe provato con tutte le forze a collegarsi dopo cena. L'uso della webcam sarebbe stato comunque proibito vista la presenza dei suoi figli in casa ed anche se non avremmo commesso niente di scandaloso, lei preferì non esporsi e tenere il massimo riserbo sul nostro rapporto. Subì la sua assenza in maniera passiva. Dopo aver passato la mattinata in piscina nel tentativo di sfuggire all'afa di questo giugno rovente, trascorsi le prime ore del pomeriggio nella più completo letargo. Mamma stava preparandosi per uscire, come tutti gli altri pomeriggi di questo periodo tardo primaverile. Negli ultimi giorni ci saremmo detti, sì e no, dieci parole, saluti compresi. Entrò in camera avvisandomi che stasera sarebbe rimasta fuori per cena, era il compleanno di una delle sue amiche. “See.. come no.” Pensai. Ascolati a malapena la sua voce, ma non potei trascurare la sua immagine, che catturò nuovamente la mia esclusiva attenzione. Ci risiamo. Era veramente uno schianto. più del solito Indossava un vestito di lino bianco in due pezzi. La parte superiore lasciava scoperte le spalle ed era talmente leggero da risultare praticamente trasparente. La sua pelle delicatamente abbronzata si contrapponeva piacevolmente alla stoffa candida dell'abito. Aveva coperto il seno con un reggipetto ...
... sportivo a fascia, ma lasciato praticamente in vista il suo addome. La sottana, non meno leggera, la copriva fino alle ginocchia e, come per la “zona tette”, trasparivano un paio di attillatissimi calzoncini bianchi. Le sue gambe scure e toniche erano slanciate da un paio di sandali con un tacco in sughero decisamente alto. Le stringhe di cuoio allacciavano il sandalo proseguivano intrecciandosi attorno alla caviglia e.. Mamma entrò in tackle nei miei pensieri. “Ehi, c'è qualcosa che non va?” chiese mamma guardandosi le gambe e cercando di capire quale amena stranezza potesse aver attirato la mia attenzione. Si era accorta che la stavo guardando, cazzo, che stavo guardando le sue gambe. “No ahemm.. mi era sembrato di vedere … sì … una zanzara, ma non ne sono sicuro... forse è andata via.. ” Svicolai con la prima scusa che avessi reputato credibile. La mamma guardò ancora in basso girando una gamba su se stessa per controllare se fosse stata punta, fece lo stesso con l'altra. Quel movimento armonioso fece tendere e rilassare tutti i suoi muscoli ed i tendini, in un concerto di sensuale perfezione femminile. Non potevo fare a meno di guardarle, incapace di reagire, probabilmente avevo anche un rivolo di bava. “.. Va beh.. cosa ti ho lasciato in frigo lo sai, se vuoi però puoi ordinare una pizza, ti ho lasciato venti euro sul tavolo." Le sue parole entrarono in una delle mie orecchie ed uscirono dall'altra, io mi ero perso tra le pieghe e le trasparenze dei suoi vestiti e non ...