Segreti di famiglia
Data: 15/12/2017,
Categorie:
Sensazioni
Etero
Incesti
Autoerotismo
Autore: Pinus74, Fonte: RaccontiMilu
Segreti di famiglia - capito 1 -Lo zio Paolo era l'ultimo dei fratelli di mia madre.Circa una decina d'anni li divideva e come spesso accadeva nelle famiglie numerose, essendo lei la più anziana, lo aveva accudito molto spesso ancora in fasce. Un rapporto speciale li accomunava. Lei non era solo una sorella, ma probabilmente un surrogato di madre. Ha soli ventisette anni, rimase vittima del solito uomo senza palle, che vistosi obbligato ad una paternità, vide bene di sparire e di non farsi più vedere.Così nacqui io.Definirmi un bastardo, non è del tutto esatto, in fin dei conti di chi fossi figlio ben si sapeva. Diciamo uno sfortunato, come tanti al mondo, pronto ad iniziare la mia vita percorrendo sin dall'inizio una bella salita.Riuscii a crescere coccolato dai fratelli e dalle sorelle di mia madre.Lo zio Paolo, volentieri indossò i panni del fratello maggiore. Quando raggiunsi i quindici anni lui ne aveva circa trenta e i suoi consigli furono efficaci specialmente nei miei primi disastrosi approcci con l'altro sesso. Il nostro rapporto in fin dei conti era il naturale bilanciamento della vita. Mia madre si era occupata di lui e lui aveva fatto altrettanto con me.Di bell'aspetto più di una volta mi ritrovai a toccarmi, ripensando alle innumerevoli fidanzate che negli anni aveva portato a casa. Ragazze dalle caratteristiche più disparate accomunate solo dal fatto di essere tutte molto carine. Compagne universitarie, futuri avvocati come lui che non disdegnavano di ...
... ripassare in privato per qualche esame. Zio Paolo era un single convinto. Per lui il matrimonio era la tomba dell'amore. Più di una volta me lo aveva ripetuto, ma se non avesse mai proferito parola al riguardo, il fatto risultava palese a tutti quanti.Giunse finalmente il giorno della sua laurea. Una festa per tutta la famiglia. Mia madre orgogliosa come fossi stato io, pianse per tutta la cerimonia. Lo zio Paolo era il primo laureato della famiglia. I suoi voti e la sua preparazione lo portano in breve tempo ad incominciare la carriera in un famoso studio di Milano.Il momento della nostra separazione era finalmente giunto.Ricordo ancora il giorno dell'addio, lo vidi allontanarsi, salire su quel treno mentre tristemente ci salutava con la mano.Per una settimana in casa scese una sorta di lutto.Ci sentivamo spesso, ma mi rendevo conto che stava cambiando. Probabilmente le responsabilità che lo avevano investito, il frequentare certi ambienti, la grande metropoli l'avevano trasformato nello stereotipo del uomo rampante.Più di una volta pensai che il porsi così con me, fosse un suo subdolo espediente, per spronarmi a seguire le sue orme. Lo studiare però non era ai primi posti nella scala delle mie priorità. Volevo finire il liceo per poi iniziare a lavorare e di li, qualcosa sarebbe successo.Non so bene cosa. Qualcosa.Passò del tempo.Passò ancora dell'altro tempo, le feste comandate si susseguirono senza la sua presenza per troppi anni di fila. Troppi impegni gli impedivano di ...