-
L'insegnante di sesso 3.
Data: 28/12/2020, Categorie: Gay / Bisex Autore: prassitele
Cap. 3 Adesso la situazione mi piaceva e dissi a don Mario: “Facciamo qualche altra foto”. Col cazzo bello duro mi feci fotografare davanti e di profilo e mi eccitai tantissimo a prenderlo in mano, ad accarezzarlo, a scappellarlo. Don Mario mi diceva: “Bravissimo. Così! Sei proprio bello. Prendilo in mano ma solo con due dita… così … scappellalo lentamente, ecco, così! Tira la pelle del prepuzio, si la pelle che ricopre il cazzo, proprio quella, ecco, bravo così la testa della tua minchia diventa lucida per la tensione”. Poi mi chiese: “Ti andrebbe se don Giorgio ci fotografa mentre ce lo meniamo o ce lo ciucciamo?” – “Mi piacerebbe moltissimo” - don Mario mi suggerì ancora bellissime pose: col suo cazzo vicino al mio, la mia bocca che bacia il suo, con la cappella dell’uccello in bocca, e così via. Avrei continuato così per tanto tempo ma don Giorgio disse: “Adesso sdraiati supino nel letto. Prendi le pose che preferisci, sii naturale. Devi essere eccitato, arrapato e contento di far vedere il tuo bellissimo cazzo” Io mi sdraiai e l’uccello si posò dolcemente sul ventre, mentre io allargavo un poco le gambe per mettere bene in evidenza i coglioni. Don Giorgio non seppe resistere. Si sdraiò sul letto di fianco a me e, mentre don Mario continuava a scattare, mi offrì la sua bocca aperta per un bacio appassionato. La sua lingua esplorò tutta la mia bocca, si strusciò sulla mia in uno scambio di sapori e di sensazioni eccitanti. Poi iniziò ad accarezzarmi il ...
... petto, a toccarmi e titillarmi i capezzoli e mordicchiarli facendomi andare in estasi per il piacere che provavo. Mentre mi faceva tutto questo, con la sinistra aveva preso in mano il mio bastone e lo stava dolcemente accarezzando, facendo scivolare la pelle del prepuzio e poi, col pollice, solleticando il mio eccitatissimo glande. A un certo punto don Mario disse: “Perché non facciamo un 69 a tre?” si sdraiò anche lui sul letto ed ognuno di noi prese in bocca il cazzo dell’altro. Io scelsi quello di don Giorgio mentre don Mario succhiava il mio e don Giorgio quello di don Mario. Il cazzo di don Giorgio non mi stava tutto in bocca ma io ero al settimo cielo nel sentire il suo odore, nel gustare il suo sapore, nel sentire quel bel bastone che mi riempiva la bocca; intanto che lo ciucciavo con le mani gli accarezzavo le palle poi gli tiravo fino all’impossibile la pelle del prepuzio per lasciare in piena goduria la testa del cazzo. Non avevo esperienza e non mi accorsi quando don Giorgio, eccitatissimo e con la schiena inarcata, mi lanciò un primo schizzo della sua crema in bocca; poi estrasse rapidamente l’uccello e lanciò gli schizzi successivi sulle lenzuola chiedendomi “Scusa se non ti ho avvertito. Ti piace la mia sborra?” Era la prima volta che l’assaggiavo e non mi piacque tanto. In seguito avrei imparato. Mi limitai a non rispondere. I due miei compagni proseguirono nel loro pompino finché, quasi simultaneamente sborrarono uno in bocca all’altro gustandosi reciprocamente ...