1. UN'ECCITANTE SORPRESA - Non solo Storie Cap.


    Data: 29/12/2020, Categorie: Hardcore, Comici Autore: cybersexsasha, Fonte: xHamster

    CAPITOLO PRECEDENTE - LA MALEDETTA CANTINA - Non solo StorieCinque minuti che mi sembrarono interminabili, cinque minuti che non ho mai dimenticato; ero frastornato dal susseguirsi di pensieri che solo la mente di un malato poteva partorire, dovevo affrontare Alina e le sue domande sulla macchia, dovevo portare il kit in cantina da Luis, che mi aspettava, e trovare una scusa plausibile per il ritardo, e come se la cosa non fosse già abbastanza complicata, mi sarei dovuto inventare qualcosa che sorprendesse i miei amici, ormai l’avevo detto.L’idea che fino a qualche secondo prima consideravo geniale, incominciò a manifestarsi per quello che veramente era, ovvero, una grandissima minchiata!Cosa diamine potevo inventare con due tirabuscion, una pompa per realizzare il vuoto nelle bottiglie e tre tappi sigillanti… non avevo neanche più il comodo panno di cotone bianco; con quello avrei potuto stupirli con qualche gioco di prestigio, di quelli imparati ormai tempi memori, duranti i campi scuola Boyscout.Ma pensai subito che non era il caso, visto l’uso appena fattone. Ci mancava solo di aromatizzare l’ambiente con la fragranza di nettare maschile appena munto…Alzai gli occhi al cielo come per chiedere consiglio, non so neanche io a quale angelo, e per tutta risposta sentii sul viso due bei goccioloni d’acqua. Perfetto, stava anche piovendo. Ringraziai per la risposta e con molta fretta, quella che solo un temporale improvviso ti può dare, presi il trolley dal baule e usandolo ...
    ... a modo di ombrello poggiandolo sulla testa, mi diressi verso l’uscio di casa.Feci per aprire, ma un istante prima di abbassare la maniglia, il mio corpo, come se mi volesse tutelare, si immobilizzò.- «Cazzo devo affrontare Marta e il suo sorrisino beffardo» -. Pensai.Neanche il tempo di metabolizzare, in un nano secondo, con i miei neuroni battuti sul tempo, senti la maniglia scendere e la porta tirare. Era lei! Davanti a me. Marta.- «Dai, dai, dallo a me il trolley.»- «Accomodati.» Disse prendendomi dalla testa l’ombrello improvvisato.Vi diresse verso la cucina e girandosi mi fece segno con la mano di seguirla.Non so perché, ma quel suo gesto, mi rassicurò, pensai che probabilmente non mi aveva visto, che fosse stata solo una mia impressione e che la serata poteva continuare senza avere addosso quella terribile sensazione di imbarazzo. Qualcuno, la su, mi aveva ascoltato, forse li avevo fatto pena.La segui. Entrai nell’ampia cucina, aveva una luce nuova ai miei occhi, sembrava ancora più bella di come l’avevo sempre vista.Al centro della stanza, un tavolo in cristallo, enorme, con un basamento ricavato da un tronco di ulivo secolare circondato da sedie, sempre ricavate dallo stesso albero, poggiate su uno spettacolare pavimento in ardesia, originale, risalente a due secoli fa.Pareti in pietra a vista e un arredamento molto semplice, realizzato con pezzi di scarto e frutto della fantasia e delle mani d’oro della pazzerella. Di Taz, questo il suo nomignolo.Ero fermo li come ...
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