1. La primavera della maturità, godimenti di un diciannovenne. parte 2 di 3


    Data: 16/12/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: lucaxx190

    ... seguito dall'ingresso alla cucina non mi era sfuggito il profilo del suo culo alto e sodo e le sue possenti cosce che venivano fasciate da quei pantaloni di cotone blu che indosso ad una persona normale sarebbero stati larghissimi e lunghi oltre misura.
    
    Ho seguito i suoi movimenti senza staccagli gli occhi di dosso un attimo, veramente ipnotizzato dal suo corpo possente. A lui non è sfuggito il mio modo indecente di osservarlo.
    
    “Avevo notato una palla da rugby in camera di Angel l'altro giorno, e avevo capito subito che non poteva esser lui a giocare a rugby, è troppo magro, ma tu invece sì che sembri un rugbista!”
    
    Ho colpito nel segno, infatti si è compiaciuto del mio complimento: “Perché che fisico hanno i rugbisti?”
    
    “Sono muscolosi e grandi, tipo te,” ho risposto lasciando volutamente cadere il mio sguardo sul suo petto.
    
    Mi ha fatto l'occhiolino.. aveva capito che mi piaceva.. “Luca Luca..! I ragazzini come te me li mangio a colazione! Auhmh..”
    
    Per qualche minuto ha condotto lui la conversazione su argomenti più tranquilli, chiedendomi come vado a scuola, che programmi ho per gli studi universitari e cazzate del genere. Forse sperava che Angel sarebbe arrivato da un momento all'altro a salvarlo da quella situazione che temeva lo avrebbe potuto compromettere.
    
    “Perché non andiamo ad aspettare l'ingegnere in camera sua, almeno preparo i miei libri per la lezione?”
    
    La proposta sembrava realmente innocente quindi il rugbista ha accettato e siamo andati ...
    ... in camera.
    
    Ho appoggiato i libri sulla scrivania, vuotando lo zaino mentre Mark si è seduto sul divano.
    
    Quella stanza mi ha richiamato alla mente le fantasie sexy che mi ero fatto su l'ingegnere. Sentivo che mi stavo eccitando a poco a poco. Anche Mark sembrava un po' più nervoso, accorgendosi che che piega stava prendendo la situazione.
    
    Ho preso un libro e mi sono seduto accanto ad Mark fingendo di leggerlo.
    
    “Anche tu studi ingegneria, vero? Non riesco a capire queste equazioni..” Gli ho detto senza pretendere che credesse alle mie parole.
    
    Mark però è stato al gioco e ha iniziato a spiegarmi tutti i passaggi di quel paragrafo. Ogni tanto si distraeva per poi riprendere il discorso. Nel frattempo ci eravamo avvicinati l'un l'altro. Lui teneva il libro e io mi ero appoggiato alla sua spalla finendo di leggere e di seguire il discorso.
    
    Il contatto col suo corpo mi stava accendendo come un fuoco. Come per magia ci eravamo trovati uno accanto all'altro e sembrava che ci fosse un certo feeling. Il suono della sua voce, adesso quasi sussurrata, era caldo e suadente e io di tanto in tanto alzavo lo sguardo per cercare il suo.
    
    Ad un certo punto ho trovato il coraggio di fare una mossa temeraria: mentre teneva ancora il libro in mano gli ho appoggiato una mano proprio in mezzo alle gambe. Ho avuto bisogno di tutto il mio coraggio, col cuore che mi batteva forte per la paura della sua reazione, infondo lo conoscevo da dieci minuti appena.
    
    Ho sentito una cosa che ...
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