-
Lo zio ed Hèléne.
Data: 07/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet
Alfredo ha un diavolo per capello. Maledice quello scriteriato del fratello che gli ha lasciato l'incombenza di prendere in casa e di controllare la figlia di diciassette anni! Per cosa poi? Per fare una lunga vacanza con una cubana! Ma cazzo! Si dice che avrebbe potuto, anzi dovuto, rifiutare. Ma ha titubato quell'attimo di troppo, quel senza testa non gli ha lasciato scampo, in due e due quattro se ne era già partito! Ora? Il primo giorno? Ecco il primo problema, lei, Hélène, già avrebbe dovuto essere a casa, aiutare per far cena, studiare e chissà cosa altro fare e invece? Non c'è, ha ore di ritardo e lui non sa neanche dove iniziare a cercarla! Il cellulare? Muto. Il fratello gli ha detto che la ragazza non è cattiva ma è distratta, a volte si comporta come una stupida e deve essere punita severamente e l'unica cosa che funziona è sculacciarla con molta determinazione sul suo culo! Forte e a lungo fino a farla piangere. Davvero non funzionano altri deterrenti. Eccola! Sente aprirsi la porta, si impone di stare calmo e freddo. Di lasciarla parlare e giustificarsi. -Ciao zio.- -Hélène! Sei in ritardo! Non mi hai chiamato, ora dammi una buona ragione per non arrabbiarmi con te!- -Perdonami, mi sono attardata con le amiche e mi è volato il tempo e ho lasciato scaricare il cellulare.- -Ma allora ha ragione tuo padre, a volte ti dimostri la stupida che sei! Eppure sei intelligente, ora ti devo punire.- -No zio, ti prego! Perdonami, non lo farò mai più!- -Su poche storie! ...
... Mettiti in ginocchio sul divano, alza la gonna e abbassa le mutandine.- Hélène con gli occhi bassi obbedisce, abbassa alle ginocchia le mutandine bianche di tipo ordinario, alza la gonna, si mette in ginocchio sulla seduta del divano e abbassa il busto fino ad avere la testa posata sul tessuto. Lei sa cosa prova ora, paura, eccitazione e umiliazione per essere considerata una stupidella sempre con la testa chissà dove, mai presente e sempre dietro a sogni campati per aria e sa anche che prova piacere a essere colpita, forte, dolorosamente sul sedere, che soffrirà e godrà. Un pervertito e raffinato orgasmo mentale nell'essere umiliata. Ma di questo solo lei è consapevole. Alfredo inizia, ha una mano pesante, larga e dura e i colpi schioccano regolari e lei urla dal dolore, lo prega di smettere, di risparmiarla ma fintamente perché ne vuole ancora, vuole avere il culo tutto rosso e dolorante. Ha un bel culo Hélène, burroso e morbido, candido come la neve, largo e paffuto e niente affatto sgradevole, ha una bella forma rotonda. Lui continua, in verità ora è soggiogato dal rumore forte dei colpi, dalla morbidezza del culo e dalla sua forma arrotondata, dalla linea sensuale che fa congiungendosi con la vita stretta, dalle fossette di Venere, senza volerlo si eccita, sente crescere nel pantalone il suo pene, diventare un vero ramo d'albero. Ora smette di colpirla e passa le mani sulla pelle martoriata, violacea e segnata, le apre un attimo le natiche, le fa distanziare le cosce e guarda ...