1. .Orchidea elvetica - seconda parte.


    Data: 17/12/2017, Categorie: Hardcore, Maturo Autore: BR_LKW, Fonte: xHamster

    …che non arrivò. Lei aprì le portiere dell’auto spalancandone una che dava sui sedili posteriori e mi disse“Ti va di stare più comodi?”.Il parcheggio era piuttosto isolato, ma abituato alla strana fauna delle adiacenze di casa mia, dove tribù autoctone in cocaina cercano battaglie taglienti o gestiscono strani commerci, non ero minimamente teso. L’unica vera preoccupazione al contrario andava alla polizia, perché purtroppo gli "atti osceni" sono socialmente meno accettabili della violenza.Ricominciammo a baciarci, ma avevo voglia di posare la bocca da un’altra parte. Le strinsi il seno tra le mani e le baciai quel poco di pelle che restava scoperto per la camicetta. Volevo succhiarle i capezzoli, per cui sbottonai lentamente fino a scoprirle il petto che era rinchiuso tirannicamente in un reggipetto nero.Le scostai la coppa di sinistra, dove una deliziosa e rosea areola sporgente calamitò la mia bocca che ci si posò sopra, lasciando che la mia lingua irrequieta mandasse in tilt i suoi centri neuronali del piacere. Lei gemeva respirando affannosamente e stringendo con forza la mia testa contro di sé.Passai dall’altra parte facendo la stessa cosa e la lasciai a seno scoperto per poi tornare a baciarla nuovamente, sfregando nel frattempo una mano tra le sue cosce.Lei inarcava la schiena, strinse un po’ le cosce sulla mia mano e iniziò a serrare le dita dei piedi contro le suole dei sandali. Quel che stavo per fare era puro arrischio, ma giunti a quel punto dubitavo che mi ...
    ... bloccasse: le sbrogliai il cordino che le allacciava i pantaloni e iniziai ad calaglieli. Lei non fece opposizione, ma mi chiese“…cosa vuoi fare?” e io le risposi:“ Voglio assaggiare e sentire il profumo della tua orchidea.”Lei replicò:“Nella mia vita l’ho sentita chiamare in tanti modi, ma mai in modo così botanico!”Scoppiammo a ridere e ci baciammo;successivamente ella si mise scalza e divaricò le gambe. Io portai la testa tra le sue cosce e lambii vorace il suo clitoride: la sua “orchidea” traboccava di rugiada e il suo odore intenso, ma gradevole, accresceva in maniera esponenziale la mia eccitazione. I suoi piedi poggiavano sulle mie scapole e le sue mani spingevano sulla mia nuca verso il suo corpo. Con l’aumentare del godimento, lei spostò i palmi dalla mia testa e dopodiché, afferrò la tappezzeria del sedile affondandoci le dita con forza.Quando l’orgasmo si fece strada dentro di lei, si contrasse e spalancò la bocca ansimando come una persona appena riemersa dall’acqua.A quel punto si rilassò e con un filo di voce esclamò:“Ok, basta…sei stato bravissimo. Aspetta un attimo…”Lei sistemò rapidamente i suoi abiti e mi sbottonò la camicia, baciandomi energicamente. Passò le sue mani sul mio torace, soffermandole sui pettorali e stringendoli con forza. Successivamente mi strinse entrambi i capezzoli tra pollici e lato degli indici, per poi leccarne uno e terminando con un morso attorno ad esso. Mi sfilò interamente la camicia lasciandomi a dorso nudo, mi abbassò completamente i ...
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