La ragazza di campagna diventa schiava - capitolo 1
Data: 18/12/2017,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Koss99, Fonte: Annunci69
... Si sentiva grande, si era innamorata e voleva accontentarla. - Sì padroncina. -
- Bene ora puoi andare. Ci rivedremo qui domani sera. E stanotte non ti masturbare. – Rosa si alzò ed andò via, ritornò a casa.
Nei quindici giorni che seguirono le due ragazze s’incontrarono nel boschetto ogni sera, ed ogni sera la padroncina fece di Rosa quello che volle. Rosa ebbe orgasmi su orgasmi e bacchettate sui seni e sul culo a volontà. Le piaceva tutto, arrivò a pensare che non ci potesse essere il piacere senza il dolore. Adorava la sua padroncina e non pensò più ai ragazzi, era invece gelosa di sua cugina e successe che anche Eleonora divenne gelosa di Rosa. Ma quando Rosa sollevò il problema durante una pausa di uno dei loro incontri, Sara le diede una violenta bacchettata su un capezzolo che la lasciò senza fiato. - Quello che io faccio con Eleonora o con altre donne o uomini non ti deve interessare, sei tu che non puoi fare niente senza il mio permesso. Ricordati, io sono la tua padrona e tu la mia serva. Hai capito? – Rosa dovette rispondere piangendo e non solo per il lancinante dolore che le veniva dal capezzolo ferito - sì padroncina. -
Se Rosa si rassegnò a condividere la sua padrona con Eleonora, quest’ultima non fece altrettanto. La tormentò ogni volta che poteva. Non si limitò a deriderla e ad insultarla. Ogni volta che poteva la umiliava. Dovunque si trovassero la mandava a prenderle un bicchiere d'acqua, oppure la rimproverava per un lavoro fatto male e glielo ...
... faceva rifare. La sua padroncina non intervenne mai in sua difesa e a lei non rimase che ubbidire. Se Sara non la difese è pure vero che non la derise più in pubblico ed anche quando erano sole non disprezzò più il suo fisico, anzi aveva imparato ad apprezzarlo, era capace di leccare e godere delle tette della sua serva per mezzora di fila senza stancarsi. Ma si sfogò con umiliazioni più sottili e per lei più piacevoli. Spesso legava le mani di Rosa dietro la schiena e in quelle condizioni la costringeva a leccarla; viceversa per ottenere le sue carezze Rosa doveva implorarla. La fantasia di Sara si sviluppava continuamente, ma solo negli anni a venire avrebbe dato il meglio di sé. In quel periodo non leccò mai la fica della serva, solo il seno, che nonostante il suo sarcasmo era la parte che più desiderava e soprattutto non la baciò mai sulla bocca fino all’ultimo giorno.
Inevitabilmente le vacanze terminarono. L'ultima sera Sara fu molto tenera con Rosa, ma non rinunciò a frustarla con la corda sui capezzoli, poi mentre la serva piangeva e si massaggiava il seno dolorante, finalmente la baciò sulla bocca. Rosa si limitò a socchiuderla e lasciò che la lingua della sua padrona l’esplorasse a lungo con reciproco godimento. Le ultime parole della sua padrona furono un ammonimento. - Ci vedremo a Natale ed a Pasqua e poi la prossima estate. Non pensare neanche a tradirmi, lo verrei a sapere e ti ripudierei. -
Rosa non aveva mai pensato di poterla tradire, e quella terribile ...