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La caduta di Serena - Capitolo 7
Data: 28/01/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: subbywife
... Bas..ta!!” di nuovo i lamenti, di nuovo il contrasto tra il lamentare e l’iniziare a muovere il culo in sintonia al dentro e fuori delle dita di Marco. E il colare. Lei stringeva le palpebre, a cercare di escludere il rumore della sua figa, che agognava l’orgasmo.“Sentila… sentila la persona come cola sulla mia mano... senti… cos’è, dignità della persona questa?” continuava lui, sempre dicendo quella parola come se stesse sputando qualcosa di disgustoso dalla bocca… e nel frattempo la vedeva sempre più al limite… eccola… ecco la bocca della sua preda che si spalancava pronta all’urlo liberatorio… e tolse le dita.“Bastardo!!!!!! Sei un pezzo di merda!!!!” urlò Serena, scrollando il culo frustrata, tentando di divincolarsi da quella presa sul collo che la schiacciava viso a terra.In quel mentre, aprì la porta Paola. Un’altra donna sarebbe rimasta colpita, o quantomeno perplessa dalla scena. Paola invece sorrise.“Oh! Ha fatto la cattiva?” chiese sibillina.Marco nel frattempo era tornato al gioco perfido dello sfiorare senza penetrare…“Decisamente… figurati che ha detto di essere una persona...” disse fissando quel corpo che non smetteva di agitarsi e contorcersi sotto la sua morsa.“Mamma mia… no no Sere, queste sono parole brutte, sai?” disse avvicinandosi.“St… stronza… s-sei una S…” niente. Non riusciva a finire una frase. Marco sapientemente gestiva i suoi tocchi per spezzare ogni suo dire.“C’è nessuno di là?” chiese lui a Paola.“No, al momento no.” Rispose l’altra, ...
... fissando con voglia la donna ai suoi piedi.“Sbrighiamoci allora, presentiamogli il suo nuovo amico. Per un’ora potrai gestire tu.” Sentenziò lui.Il sorriso di Paola era adesso quello del serpente. “Con piacere…” disse, recandosi ad una delle buste che lei stessa aveva portato al mattino. Prese un oggetto, poi tornò vicino a Marco.Serena sentì la presa al collo sparire, e la voce di Paola che chiedeva “dove lo vuoi?” e Marco che rispondeva “altezza cagna.” Non capiva, non le interessava. Disperatamente, voleva solo godere in quel momento.La mano di lui di nuovo nei capelli, la guidava a camminare a quattro zampe verso il muro, dove attendeva anche Paola. Era costretta a capo chino, vedeva solo i piedi dei due, e le sue mani che alternavano i movimenti in quell’umiliante passeggiata. Capiva che la punizione sarebbe stata esemplare… infatti Marco non le diede l’ordine di togliersi la camicetta, provvide lui stesso a sganciare i due bottoni e a sfilarla brutalmente.Tre secondi dopo, ancora Marco su di lei, a metterle il collare con il guinzaglio, e consegnare un capo di esso a Paola.Nuda. Alla catena. Una condizione appena subita, una condizione a cui era impossibile abituarsi. Non con due sadici attorno a lei. Non per una donna che fino a poco prima era stata assolutamente padrona di sé stessa. Alzò gli occhi, affranta.E lo vide.Era un dildo a ventosa, rosa, attaccato al muro. Di dimensioni medie, un quindici centimetri per due. Pronto per lei, a quanto pareva.“Che… che volete farmi ...