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Mamma e il nostro cane
Data: 20/12/2017, Categorie: Zoofilia Autore: ScrittoreAcerbo, Fonte: EroticiRacconti
Fin da quando ho memoria mia mamma è sempre stata una stronza. Con me e mio fratello è sempre stata fredda, rigida e spesso ci imponeva dei divieti assurdi. Non abbiamo mai potuto portare una ragazza a casa e se a volte capitava l’occasione arrivava a chiedere ai nostri vicini, di fargli rapporto quando non si trovava a casa. Era stato anche per questo che mio fratello appena aveva potuto se ne era andato via di casa, io d’altro canto non avevo ancora l’occasione e dovevo ancora terminare il mio ciclo di studi. La mia vita in quel periodo era abbastanza monotona ed era praticamente composta quasi esclusivamente dallo studio. Mi concedevo anche il lusso di qualche allenamento in palestra settimanale e il sabato sera mi fermavo a dormire dalla mia ragazza. E proprio come facevo ogni sabato sera mi ero preparato per andare dalla mia ragazza. Borsa con il cambio pronta e dopo aver mandato il solito messaggio a mia mamma che tornava dal lavoro verso sera, mi preparavo ad uscire. Sfortunatamente però ricevetti un messaggio che purtroppo alla mia ragazza era venuta la febbre e dato che avevo un esame la settimana seguente optai per rimanere a casa e mi buttai sul letto addormentandomi. Era circa mezzanotte quando mi svegliai. Ero un po’ frastornato dal lungo sonno e a causa della gola ispida mi diressi a prendere da bere in cucina. Quando uscii dalla mia stanza però iniziai a sentire strani rumori. All’inizio non ero molto interessato o curioso ma per qualche oscura ragione ...
... iniziai a muovermi cautamente, quasi involontariamente a coprire ogni rumore. Andai e mi bevvi un bicchiere d’acqua. Con calma e dopo essermi dissetato misi a fuoco il rumore che sentivo, era la voce di una donna che ansimava. Pensai che era meglio tornare nella mia stanza e fare finta di niente, anzi preso alla sprovvista il pensiero che mia madre potesse avere un orgasmo mi disgustava, non l’avevo mai vista come donna ma solo come un dittatore in giro per casa. Ritornato in camera mia iniziai a pensare a chi poteva essere il suo compagno. Negli anni io e mio fratello ne avevamo conosciuto solo uno, e da molto tempo ormai non stavano più assieme. Dopo di lui il vuoto più totale, ma non ci eravamo mai interessato troppo a quel lato di nostra madre probabilmente a causa della sua totale indifferenza per la nostra vita sentimentale, se non per ostacolarla. In quel momento sentii dei passi in corridoio dirigersi verso la mia stanza. Non saprei dire il motivo del perché lo feci ma d’istinto, come se fossi stato colpevole di un crimine, pensai che avrei dovuto nascondermi. Con un balzo volai dentro l’armadio e mi chiusi dentro. L’armadio fortunatamente era abbastanza largo e robusto dato che in passato aveva ospitato vestiti e scatoloni non solo miei ma anche di mio fratello. Rimasi dentro ad attendere. Iniziai a pensare che forse era venuta a ritirare dei miei abiti e come avrei potuto spiegare la mia presenza nell’armadio. Ero in ansia, ma ormai quello che era fatto era fatto. Rimasi ...