1. La mistress che è in me.


    Data: 10/02/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Stephan Zanzi

    ... male. Forse avevo fatto troppo forte. E se gli avevo procurato qualche danno permanente? Pensai. Andai nel panico. Quella faccenda sarebbe finita sui giornali, e già vedevo i titoli in prima pagina: �puttana prende a calci nelle palle un suo cliente e lo castra�. �Oh mio dio, scusa!� mi chinai su di lui per vedere in che condizioni era, gli presi le palle in mano e gliele massaggiai. �Non volevo colpire così forte. Scusa�. �&egrave tutto ok� rispose con un filo di voce. �&egrave bellissimo. Continua�. �Ma sei sicuro?� gli chiesi. �Va a finire che te le rompo�. �Continua, ti prego� disse, e poi si rimise lentamente in piedi, rimettendosi nella stessa posizione di prima, cio&egrave con le gambe aperte e le mani allacciate dietro il sedere, in attesa del mio prossimo attacco. Mi accorsi con un certo stupore che gli era venuta un erezione pazzesca. Ce l�aveva fieramente dritto, con il glande gonfio e rosso che puntava verso di me. Fieramente eretto e duro come una spada, quasi come se mi sfidasse, quasi come se mi stesse dicendo: �non mi hai fatto nulla troia, anzi mi stai facendo arrapare�. Ma come cavolo era possibile, mi chiedevo, che un uomo potesse avere un erezione dopo che una donna gli aveva appena martoriato i coglioni con un calcio? Eppure era possibile eccome, e la prova ce l�avevo davanti agli occhi. Il membro di Romolo era lì, orgogliosamente eretto, con una gocciolina di liquido pre-eiaculatorio in cima che scintillava sotto la luce del lampadario della stanza. ...
    ... A quel punto accettai la sfida del membro di Romolo, e allora mi preparai al secondo calcio e mi misi in posizione da pugile, facendo ballare i pugni in aria e poi sferrai l�attacco. E ancora una volta il mio piede incontrò le sue palle percuotendole senza ritegno, e anche questa volta Romolo si piegò in due dal dolore, e si lasciò cadere a terra completamente, con le gambe e le braccia aperte. Questa volta non fui presa dal panico come era stato per il primo calcio, nonostante avessi colpito con ancora più decisione e violenza. Mi avvicinai al suo corpo e lo punzecchiai col piede sperando in una sua reazione, ma invece lui rimase lì a contorcersi sul pavimento. E allora iniziai a pensare che questa volta l�avevo fatta proprio grossa. Forse era meglio se chiamavo un�ambulanza. �Romolo, sei vivo?� gli chiesi. �Di� qualcosa�. �&egrave meraviglioso� sibilò. �Non ho mai goduto così tanto�. �Vuoi sborrare?� gli domandai guardando la sua erezione, così gonfia che era evidente che a breve avrebbe cominciato a schizzare. Romolo mi fece di sì con la testa, e allora gli appoggiai il tacco della scarpa sul frenulo e feci una leggera pressione, e tenni premuto per qualche secondo, e non vedendo alcuna reazione schiaccia maggiormente, quasi fino a fargli entrare il tacco dodici nella carne. A quel punto uno schizzo di sborra fuoriuscì con un getto violento e si posò sulla pancia, in prossimità dell�ombelico, poi subito dopo ne uscì un�altro, e poi un altro ancora, in tutto erano cinque ...
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