1. Sete Perversa


    Data: 20/12/2017, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Caliban

    ... intelligibili.Poso il calice, le sfioro il collo con la mano, sollevando lentamente verso di me il suo viso, quindi con un sorriso le lascio il mio ultimo saluto:- gaudeamus igitur, venit mors velociter, rapit nos atrociter, nemini parcetur -La fine giunge, lasciandomi come sempre preda di uno stato di ebbrezza, di estasi, solo quando uccido mi sento veramente pienamente vivo.Quindi mi alzo, vado in bagno a sistemarmi, mi rivesto, raccolgo le mie cose, lasciando come sempre il calice, rivolgo un ultimo sguardo, un sorriso e un cenno al mio ultimo piacere, quindi esco dalla casa, chiudendo a chiave la porta.Quando trasferii tutto il mio denaro su quel conto cifrato lussemburghese fu quasi divertente, non pensavo fosse in fondo così facile.Avevo ormai venduto ogni immobile e ben poco di ciò che sarebbe rimasto a Milano mi sarebbe mancato, in fondo avrei avuto con me tutto ciò che mi occorreva, tempo, fantasia e un nuovo mondo a cui attingere.Avevo programmato tutto pazientemente, un volo diretto per l'Argentina, un paio di passaporti falsi che mi erano costati notevolmente ma con cui avrei potuto passare rapidamente in auto prima in Uruguay e poi in Brasile, non mi avrebbero trovato facilmente, e laggiù con il mio denaro la vita sarebbe stata un paradiso.Come Icaro avevo desiderato un'intima conoscenza del sole, del calore del potere divino, che importava il rischio di bruciarsi, nel mare infinito che mi avrebbe atteso sotto avrei potuto rinfrescarmi in eterno.Esco dal palazzo, ...
    ... l'aria notturna &egrave fresca, sento ancora in me il suo profumo, l'odore del sangue e della paura che mi elettrizza, sono ormai davvero una creatura della notte, dell'oscurità.Mi avvio a piedi, i bagagli sono già in aeroporto, prenderò un taxi un paio di isolati più in là.Passo accanto ad un cassonetto dei rifiuti e vi lancio le sue chiavi di casa, seguite poi dalle mie, allargo poi le braccia e un urlo liberatorio mi prorompe dai polmoni, la notte &egrave mia.Mentre cammino mi accorgo di una figura che procede accanto a me, solitaria sull'altro lato della strada deserta, mi fermo ad osservare, &egrave una ragazza, che come me si &egrave fermata.Giovane direi, alta, slanciata con capelli nerissimi e corti, e una di queste minigonne moderne che lasciano ben poco spazio all'immaginazione.Resta immobile ad osservarmi, io mi avvicino.E' quasi interamente vestita di nero, con numerosi piercing, mi osserva sorridendo, un pò giovane, e troppo bella per una prostituta, penso.Ora &egrave davanti a me, continua a sorridere, con il collo lievemente piegato a destra, come certe espressioni dei gatti incuriositi, io non parlo, le sorrido, e intanto accarezzo il coltello che tengo sempre nella tasca del cappotto, chissà, forse &egrave il destino che l'ha inviata qui,.Poi lei si avvicina, mi abbraccia, e mi accarezza la schiena, sento le sue unghie sfregare sulla stoffa, la vedo leccarsi per un attimo il labbro superiore, un espressione di pura lussuria le illumina lo sguardo.- e così tu ...
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