Saga familiare 7
Data: 20/12/2017,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Lesbo
Autore: iincest, Fonte: xHamster
Quello che non avrei mai potuto prevedere, era di trovarmi a disagio, talvolta, quando sfaccendavo per casa nella mia solita tenuta – una vestaglia alquanto corta chiusa in vita da una cintura legata – e sentivo addosso gli sguardi libidinosi di mio suocero e di mio figlio, ai quali ormai apparivo in una luce che mai avrei immaginato.Peggio ancora, quando c’erano tutti e due e, anche in presenza di mio marito, davano il via a discorsi per lo meno inopportuni che si caricavano di significati, naturalmente accessibili solo a me e a chi parlava, visto che gli altri non sapevano nulla dei rapporti segreti.Il centro dell’interesse era ovviamente il mio fondo schiena, sul quale si appuntavano gli sguardi e i commenti più piccanti, anche se mai si faceva alcun riferimento preciso.La cosa più irritante, per me, era che ad Antonio non passava neanche assai lontanamente per la testa che, quando si parlava di “bottarelle” o di “carne sprecata” il riferimento fosse esattamente a quello che avrebbero volentieri fatto i due con il mio culo.Cercai qualche volta di intervenire per farli smettere, ma mi resi conto presto che qualsiasi risposta non faceva che aizzarli a fare peggio; e decisi di fare orecchie da mercante.Sotto sotto, però, devo ammettere che certe considerazioni mi risuonavano come complimenti; e spesso accentuavo certi movimenti per mettere meglio in luce le mie grazie e provocarli.Quel pomeriggio ero convinta di essere rimasta sola in casa: Antonio era fuori città come ...
... spesso accadeva; il nonno era in giro a brigare con la sua bielorussa; e Davide avrebbe dovuto essere all’Università.Decisi quindi di concedermi una doccia ristoratrice ed entrai nell’apposita cabina senza neanche accostare la porta del bagno.Ma Davide era rimasto in camera sua, senza che me ne rendessi conto; e ad un tratto entrò, andò al water e si mise a pisciare, guardandomi con cupidigia attraverso la plastica trasparente della cabina; ebbi un moto di meraviglia, ma solo per un attimo; continuai a farmi scorrere addosso l’acqua e lo guardai quasi in atteggiamento di sfida.“Hai finito di ammirare!?!? Passami l’accappatoio … dai …” “Però … hai un culo veramente da favola, mamma!” “Senti, per favore: in certe situazioni e per certi commenti, chiamami amore, chiamami puttana, chiamami Anna, chiamami come vuoi ma non chiamarmi mamma: rende tutto più pesante!” “Hai ragione, amore, scusami; però il tuo culo resta comunque favoloso!”. Non riesco a fare a meno di ridere. ”Visto che sei qui, aiutami ad asciugarmi”. Forse non aspettava altro; mi aiuta ad indossare l’accappatoio e ne approfitta per abbracciarmi da dietro, prendermi le tette e cominciare a carezzarle, con la scusa di asciugarmi; intanto, sento il suo cazzo che Advsi rizza fra le mie natiche.Comincia allora un balletto surreale, con Davide che mi massaggia tutto il corpo infilandosi sotto l’accappatoio e percorrendo ogni centimetro della mia pelle; con movimenti degni di un contorsionista ha fatto scivolar via la maglietta ...