1. Il pastore berbero


    Data: 16/02/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: beast

    Ero sceso dall'aereo e mi ero subito messo a cercare un'auto e un autista che mi portasse al sito archeologico di El Marheb. I miei fondi di studente erano assai limitati e non ero riuscito a trovare di meglio di quello scalcinato mezzo e del suo strabico conducente. Giusto il tempo di caricare le taniche d'acqua e benzina che ci avrebbero consentito di attrarversare quelle lande desertiche e disabitate e lasciammo Fez. Eravamo usciti dalla città da meno di due ore ed eravamo già in pieno deserto, andammo avanti nel nulla assoluto per altre due ore e poi complice la differenza di fuso orario, la noia e il caldo torrido mi abbandonai ad un dormiveglia alternato a dei momenti di labile coscienza. Mi svegliò un gran botto e a causa della mancanza delle cinture di sicurezza, mi ritrovai sbalzato fuori dalla macchina. Il tempo di capire che ero vivo e mi resi conto che ci eravamo usciti di strada cadendo in una specie di piccolo burrone. Dolorante e indolenzito cercai di raggiungere l'auto e con orrore mi resi conto che il conducente era morto e giaceva nell'abitacolo con la testa fracassata contro il parabrezza. Da solo non sarei mai riuscito a rimettere l'auto in carreggiata, mi limitai a prendere un otre d'acqua e il mio zaino e mi allontanai seguendo quella che pensavo potesse essere la direzione da cui eravamo arrivati. Camminai e camminai e camminai sotto il sole implacabile del Marocco, finchè non mi accasciai esausto e completamente disidratato, persi i sensi e crollai ...
    ... con la faccia semi-affondata nella sabbia Sarei sicuramente morto, era l'unica cosa che riuscivo a pensare nei rari momenti in cui riprendevo i sensi. Mi risvegliai ancora, c'era qualcosa di strano, l'ambiente era cambiato, più fresco, l'atmosfera era vagamente colorata di azzurro, a fatica mi sollevai su un gomito, una pezzuola umida mi cadde dalla fronte e mi resi conto di essere all'interno di una tenda di colore blu e di essere completamente nudo, coperto solo da un leggero lenzuolo di lino grezzo. Crollai ancora e persi nuovamente i sensi, mi svegliai dopo il tramonto, fuori della tenda sentivo muoversi degli animali, rumore di campanelle e belati di capre, immaginai che il mio salvatore fosse un pastore. Mentre guardavo verso l'entrata della tenda vidi comparire una mano scura, seguita da una testa coperta da un rozzo turbante, una bella testa berbera, di un uomo di colore che avrà avuto una quarantina d'anni, labbra carnose parzialmente coperte baffi neri, un naso forte, leggermente aquilino e due profondi occhi neri che mi fissavano intensamente. Entró nella tenda parlandomi nella sua incomprensibile lingua, non sembrava nemmeno arabo, di cui avrei riconosciuto almeno qualche parola, si accovacciò al mio fianco e cominciò a bagnarmi la fronte, il collo, le spalle con una morbida spugna. Dal mio giaciglio lo guardavo riconoscente e mi accorsi che sotto la tunica non indossava nulla, potevo vederne in controluce il sesso grosso, scuro, circonciso, circondato da una ...
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