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Il lampo
Data: 22/02/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Consolidato
Il volo era stato abbastanza lungo da guadagnare ben due ore di sonno. Non gli capitava spesso. Spostarsi in aereo era sempre un�emozione che tra check-in, attesa, imbarco e decollo non gli dava tregua che a metà viaggio. Solo quando era sopra le catene montuose indiane riuscì a chiudere gli occhi. Risultato: l�arrivo alle nove ora locale ad HK era stato duro in aggiunta alle sei ore di fuso di differenza.Il sole accecante del mattino asiatico, misto al viaggio appena concluso ed al clima locale di primavera, già umido e caldo come maggio inoltrato, fecero il resto. Appena arrivato in albergo era distrutto e la doccia servì solo ad allentare la tensione accumulata. Era lì per lavoro, ovviamente, ma i primi contatti fortunatamente per il secondo pomeriggio. Decise di andare a dormire dopo aver fatto colazione in hotel. Ristorato da tre ore di sonno e non poco scombussolato dal viaggio, intorno a mezzogiorno decise di andare a fare un po� di moto in palestra. In un grande albergo di HK, alle dodici, ben poche persone si concedono il lusso di fare attività fisica in piena giornata lavorativa. A quell�ora le strade brulicano di persone che passano da un ufficio all�altro o pensano al pranzo, ma non sono in shorts e maglietta. Quindi l�ala fitness dell�albergo era deserta.Svogliatamente si mise a fare un po� di corsa al tapis roulant, ma era solo per darsi un contegno in una giornata scombussolata. Aveva portato con se l�immancabile telefono per controllare di quando in quando ...
... la posta. Dopo circa 20 minuti di corsa poco convinta decise di defatigare il proprio corpo entrando nella sauna. Era deserta anche quella. Una musichetta orientale con toni soffusi di corde, lo cullava nel sudore incipiente. Improvvisamente aprì gli occhi sentendo aprire la porta della sauna. Entrò lei. Alta, molto alta, capello a caschetto biondissimo, naso affilato. Lui era nudo, completamente nudo e grondante dopo oltre quindici minuti di sauna; lei, invece si era presentata completamente avvolta nel lungo accappatoio bianco dell�hotel che arrivava fino al polpaccio ed era ben chiuso in vita. Normale per lui sia per il luogo, che per quell�aspetto di lei che si sarebbe detto da tedesca, emettere un �morning, benché fosse da poco passato il mezzogiorno. Anche lei rispose con un gentile �morning senza dare motivo di proseguire la conversazione. Lui uscì poco dopo avendo raggiunto i venti canonici minuti. Passando verso l�uscita, non prima di essersi passato l�asciugamano intorno alla vita, sbirciò l�apertura dell�accappatoio, ora aperta sotto fino all�inguine per le gambe accavallate e sul seno fino a mostrare un generoso scollo. Lei, infastidita dalle attenzioni di lui, emise un see you, molto meno cordiale del precedente saluto. Lei accompagnò le due sillabe ad un gesto repentino di chiusura della visuale e spostamento della mano destra al proprio collo, quasi a cercare sicurezza nel contatto con un gioiello a catena fine alternata ad anelli più grandi e tondi. Quel gesto ...