1. Il giocattolo


    Data: 21/12/2017, Categorie: Etero Autore: ilcortese

    Sorrido, ho messo una mano nella tasca dei miei pantaloni, carta, fogli di carta scritti con pensieri prepotenti per non dimenticarli, tutti i giorni, devo parlarne con il mio analista…
    
    Sei appena uscita e già manchi puttana, ti odio, allora leggo quello che ho scritto e penso ai brevi attimi trascorsi con te, sei proprio una puttana, è un profondo e sentito dovere dirtelo mille volte al giorno, una sorte di prescrizione per fartelo ricordare, tu contesti il vocabolo ribattendo che sei una cagna, anzi peggio… parole che hanno il compito di non darci tregua.
    
    Forse è il velato comando dei circa millecinquecento grammi d’encefalo complesso che cerca strade sicure dimenticandosi il granello che inevitabilmente lo fa deragliare, forse è meglio circoscrivere le domande localizzabili nella bocca, direi, specialmente quelle.
    
    Odio la parola, mi richiama ad allusioni, illusioni e si presta a troppa interpretabilità, preferisco la crudità della carne, della fresca carne rossa, da annusare ansimando, da strappare con i denti per mezzo di quell’avida bocca, da afferrare con febbrili mani che la feriscono con abilità o forse meglio annegarle in calici di vino, parole affogate si parole affogate…
    
    Spesso i corpi non stimolano più piacere e si girano dall’altra parte incuranti, ma tu sei appena uscita ed io ti sto già scrivendo con le lacrime in questa mia solitudine, nella certezza del dolore della separazione dalla metà, in questo maledetto letto vuoto e freddo.
    
    Non ho ...
    ... bisogno di cercare logiche noiose, sarò strano?
    
    Sarà strano aver bisogno di te?
    
    Sarà strano trovarti nuda nel letto?
    
    Sarà strano osservati distesa a gambe aperte?
    
    Sei la mia puttana, mi avvicino, tu aspetti, hai comprato le pile? Ti domando, hai comprato un vibratore e non voglio che cessi di vibrare, lo tieni in mano, lo metti in funzione, attendo che inizi ad usarlo, nel frattempo mi spoglio, movimenti lenti, il tuo viso eccitato, ti parlo a voce bassa e tu inizi a bagnarti.
    
    Il mio sesso è duro, lo vorresti dentro, dentro la tua vagina già calda, ma da perverso protagonista mi limito a guardarti, a sfiorarti sorridendo, stai tremando, le mani stringono le lenzuola, respiri forte, allungo una mano strizzo un tuo capezzolo, serri le gambe la fitta è scesa nel tuo sesso, chiudi gli occhi, afferro i tuoi capelli con forza, ti volto verso di me, devi guardarmi, con l’altra mano divarico le gambe, le dita sfiorano la tua intimità, ansimi, il tuo corpo è caldo ed eccitato ed i cuori battono forte.
    
    Mi sdraio fissandoti negli occhi, ti bacio lentamente, ti sto assaporando, ora ti lecco, ti tocco, tu afferri il mio pene, le tue mani lo avvolgono, una luce sullo sfondo dei tuoi occhi si accende, con una mano afferri il vibratore, lo appoggi al mio sesso, chini la testa ed inizi a succhiarmi… sei una certezza, lo posso urlare quanto sei puttana.
    
    Continui a tenere l’oggetto premuto contro la mia intimità, mentre ti appresti ad ingoiare i miei testicoli, una delizia, stai ...
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