Incontro in aula studio
Data: 26/02/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Gibarian
L'ho conosciuta qualche giorno fa in aula studio. Era uno di quei pomeriggi in cui non hai proprio voglia di studiare ma lo fai per inerzia, apri il libro e vedi cosa succede. Quella volta era più difficile del solito, la vicinanza all'entrata si era rivelata deleteria e ogni persona che entrava o usciva attirava la mia attenzione.è in uno di quegli attimi di distrazione che l'ho notata, un paio di banchi più in là, nella fila a destra; capelli mossi castani corti, espressione un po' annoiata un po' imbronciata e poco più in basso una quinta magnetica per i miei occhi.Non ci ha messo molto ad accorgersi del mio insistere su di lei. Ho continuato e così è iniziato un gioco di sguardi prima sfuggevoli poi più prolungati; solo quando ero certo di aver catturato la sua attenzione ho gettato l'amo e sono uscito in pausa fissandola negli occhi fino alla porta. Ha abboccato.Così ora è davanti a me, si chiama Martina e studia scienze dell'educazione; l'approccio ravvicinato è meno facile rispetto al gioco di prima, sarà che sono sempre stato un po' imbranato.Ora che è vicina noto che la differenza di altezza è evidente, colpa del mio metro e novanta forse; comunque dall'alto lo spettacolo è ancora più attraente e una lieve scollatura fa sì che i miei occhi incrocino con difficoltà i suoi. Nonostante tutto si crea una certa intesa che mi rende più spavaldo del solito, le chiedo se le va un aperitivo dopo l'aula studio. "Dove facciamo?", la sua risposta. Io sopra tu sotto, no? ...
... Penso...Ci ritroviamo di fronte a uno spritz."Sei spesso in quell'aula studio? Non ti avevo mai vista"."In realtà è la prima volta, di solito studio a casa o al massimo in biblioteca in facoltà. Tu?""Sono lì quasi tutti i pomeriggi, anche se non sempre sono concentrato sui libri, tipo oggi..."Coglie la frecciatina e ride; la conversazione prosegue e anche lei non perde occasione per stuzzicarmi, ci siamo trovati.Al secondo spritz la situazione si fa più sciolta, iniziamo ad avvicinarci e ogni pretesto è buono per sfiorarsi. Siamo seduti su un muretto in piazza e comincia a fare freschetto, ogni tanto ha dei brividi e si stringe nelle spalle, non riesco a fare a meno di pensare a quelle tette coi capezzoli duri e contratti, voglio toccarle; vederla così infreddolita, quasi indifesa, un po' mi eccita. Le metto un braccio attorno alla vita, "Hai freddo?", mi lascia fare, credo che apprezzi, "Un pochino, dovevo portare una felpa...".La stringo a me, la sua testa sulla mia spalla; passa qualche secondo e alza lo sguardo. Qualche indecisione, un paio di finte e ci ritroviamo abbracciati a baciarci.è vorace, mi viene contro e schiaccia le tette contro il mio petto; infilo una mano sotto la maglietta e le sfioro un fianco coi polpastrelli, ho già il cazzo duro. La situazione si fa più caotica, le sue mani mi esplorano passando freneticamente dai capelli al torace, mentre le mie indagano circospette sotto la sua maglietta.Non faccio in tempo a raggiungere l'obiettivo reggiseno che tutto si ...