1. Lisa o del piacer d'essere schiava


    Data: 01/03/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Sensazioni Autore: Lusignano

    ... uniformarsi ad un modello rassicurante e consueto. Lei aveva tenacemente costruito un muro interiore per isolare le pulsioni comunemente giudicate perverse e nascondere le sue piccole fragilità; nel contempo aveva posto, verso l'esterno, delle barriere di diffidenza e distacco per impedire a chiunque di accedere ai segreti del suo animo, ma ormai era abbondantemente stufa di questo percorso e cercava da tempo un’occasione per svoltare.L’occasione si era presentata nelle vesti di un collega vizioso e intraprendente, che non perse tempo per sprofondare in lussuriosi abissi.Così il giovane continuò ad offrire un percorso di sottomissione, una fuga spensierata in cui lei poteva annullarsi. Immagini di ordini e controllo, di umiliazione e cieca fedeltà turbinarono nella mente della ragazza che, nervosamente, con la mano sinistra strinse quella del collega mentre la destra scivolava inconsapevolmente fra le sue cosce.Il giovane colse quel movimento e avvicinandosi iniziò a sussurrarle di quanto sarebbe stato gratificante, per lei, far scorrere le dita lungo la sua figa e sopra le sue labbra così gonfie e già umide di piaceri. Sarebbe stato proprio un ottimo modo per suggellare il loro nascente patto. Quindi Lisa, dopo essersi parzialmente coperta con la giacca, allentò i jeans e lasciò che la sua mano solcasse il delta di Venere. Una follia dettata dai turpi desideri che affollavano la sua mente e agevolata dallo scorrere lento, ma copioso, della birra.Così il dito medio iniziò a ...
    ... scorrere tra le sue grandi labbra e le altre dita esercitarono una delicata e suadente pressione. Confidando nella copertura fornita dalla giacca e dal tavolo, si fece più audace e incominciò, delicatamente, a stimolare il suo clitoride sempre più sensibile. I movimenti delle dita, la consapevolezza di compiere una trasgressione per lei inaudita come il masturbarsi in pubblico, l’ansia di poter essere scoperta e soprattutto i piccanti discorsi precedenti stavano appiccando il fuoco del piacere in lei; tanto che socchiuse gli occhi e appoggiatasi allo schienale della panca addossata al muro del locale, continuò con maggior intensità a stimolare la sua figa, cercando soltanto di controllare quelle tumultuose sensazioni.Tuttavia bastarono alcune parole a gelarle il sangue: “Prego, ditemi”, era la cameriera evidentemente, “Due Leffe Royal grazie e se puoi aggiungere ancora due patatine”“Come queste?”“Si perfetto” e dopo diversi secondi la voce femminile commentò “Alla signorina fa un certo effetto la birra, piacevole sembra”; il giovane rispose con aria molto ingenua “Evidentemente è una donna fortunata” e la cameriera, con sguardo insolente e divertito, aggiunse “Ahh non ne dubito, meglio una birra di un uomo”, “Concordo perfettamente!” rispose di rimando il ragazzo ridendo.Lisa non rideva, anzi forse non respirava neppure. Era completamente immobile e sprofondava nella vergogna, stava giusto meditando se fosse più conveniente correre fuori dal locale oppure lasciarsi sprofondare ...
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