Nello spogliatoio con l'allenatore
Data: 01/03/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti
Entrai nello spogliatoio sbattendo la porta, mi levai la canottiera fradicia, la gettai sul pavimento e mi lasciai cadere sulla panca. Ero veramente incazzato, con il mister, con me stesso, con il mondo, o forse ero solo consapevole di avere torto marcio, e la cosa mi faceva incazzare ancora di più. Me ne stavo lì con la fronte appoggiata sui palmi delle mani, imprecando contro il creato intero, quando sentii la porta di metallo aprirsi e richiudersi, non alzai nemmeno la testa, sarà il solito compagno di squadra del cazzo che veniva a tentare di consolarmi, pensai, o a cazziarmi per il modo con cui avevo reagito alla decisione di quello stronzo dell’arbitro. Nessuno però disse nulla, invece sentii una mano grossa e bollente che mi si appoggiava sulla spalla. Alzai lo sguardo pronto alla rissa verbale ma trasalii vedendo la faccia dura e segnata da mille rughe del mister che mi guardava seriamente. I suoi occhi azzurro ghiaccio mi squadravano dall’alto, la sua bocca, parzialmente nascosta da un paio di baffoni sale e pepe aveva un’espressione indecifrabile. La mia rabbia svanì in un secondo, dileguandosi come nebbia al sole di aprile, mi venne un groppo in gola, ecco adesso mi sbrana, pensai. Invece mi fece una tenera carezza sul viso. Ero allibito, il nostro allenatore non aveva di certo la fama di essere dolce e gentile, potete capire, come avrebbe fatto a tenere una squadra di adolescenti teste di cazzo come noi se non avesse avuto il polso di ferro. La sua inaspettata ...
... dolcezza non fu l’unica cosa a farmi sbigottire, la cosa che mi stupì e preoccupò veramente fu che al calore della sua carezza rispose un formicolio al basso ventre che mi fece vagamente rizzare il pisello. Che cacchio mi stava succedendo? Vero che ultimamente avevo visto dei porno in compagnia di qualche compagno di squadra, ma non erano video gay e ognuno di noi si menava il proprio uccello, senza occuparsi di quello degli altri, se non con qualche furtiva occhiata di sghimbescio. La sua mano restava sulla mia guancia, ora diventata rossa e bollente, il mio pisello continuava a reagire rizzandosi sempre di più e il peggio fu che lui se ne avvide, e il suo pene anche, perché reagì allo stesso modo del mio, facendo tendere il tessuto dei suoi pantaloncini. Il mio cuore perse un battito quando la mano dell’allenatore si spostò dalla mia guancia verso la nuca e senza proferire verbo tirò la mia faccia verso di se, facendola premere fortemente contro il suo cazzo indiscutibilmente in tiro. Ero sbalordito, e nel panico, perché anche il mio di cazzo si era ormai completamente rizzato, facendo tirare sempre di più la stoffa delle mie mutande e dei miei calzoncini. Merda, e chi se lo sarebbe mai immaginato, la mia mano destra, come se avesse una volontà propria, si staccò dal mio corpo, si posò su una delle cosce pelose del tipo e accarezzandone i peli risalì verso il suo inguine infilandosi sotto i suoi pantaloni. Oddio, era senza slip e la mia mano, sempre agendo seguendo la sua ...