Figlio falso, figlio vero
Data: 12/03/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: Edipo
L'anziana maitresse conduce per mano il ragazzo lungo l'intrico di corridoi e scale, passando davanti a stanze nascoste dietro porte verniciate di fresco, dal cui interno provengono voci, risate e gemiti inequivocabili. Giungono infine davanti all'ultima porta. "Qui c'è Samantha", dice la vecchia. "E' una bravissima professionista, una quarantenne dal corpo eccezionale e dal carattere dolcissimo, adatta a iniziare un ragazzo come te. Non aver paura, bussa e sarai in paradiso". Lo lascia e se ne va. Il ragazzo rimane incerto, è intimidito, poi alla fine bussa con dei colpi timidi, quasi impercettibili. Una voce dice: avanti e allora il ragazzo gira la maniglia, entra in una stanza anonima, da albergo di bassa categoria, con un letto, due comodini, un armadio e uno scrittoio. La porta del bagno, in fondo, è socchiusa, si sente lo scorrere della doccia, la voce di prima dice: un minuto solo. Il ragazzo si siede su una sponda del letto, si guarda intorno, forse vorrebbe scappare. Fissa il quadro che sormonta il letto, raffigurante una scena mitologica: Venere che seduce il figlio Cupido, l'incestuosa mano protesa ad afferrare il membro dell'efebico amorino che cerca di fuggire l'indesiderato amplesso materno, da lui provocato con una freccia scoccata per errore e andata a colpire proprio la dea. La porta del bagno si apre, un matura donna bionda, ancora piacente e sexy, entra discinta e sinuosa, appena avvolta in una vestaglia azzurra, i capelli bagnati e lucenti che le cascano ...
... in molteplici fili sul collo e sulle spalle. I loro sguardi si incontrano, la sorpresa è reciproca, la donna manda un urlo, il ragazzo è basito. "Ma-ma-amm-mammama", balbetta, "ma...chhehhhheeeeche sisiisignifica?" "Oh, caro, ti posso spiegare, non è come credi". Scoppia in lacrime. "Tu...tu fai la puttana". "Non dire così, tu eri ancora piccolo, sono rimasta sola e non sapevo come fare per crescerti bene, darti una vita dignitosa, così ho incominciato a farlo una o due volte a settimana, poi sempre più spesso, è così che non ti ho fatto mancare niente, ti ho fatto studiare, ti ho comprato tutte le cose che hai voluto, non hai il diritto di rimproverarmi!" Il ragazzo ha la testa fra le mani, la madre si china per consolarlo, la vestaglia le si apre. "Ma tu piuttosto che sei venuto a fare qui, chi ti ci ha portato?" "Gli amici dicevano che ero una checca perché non l'avevo mai fatto e allora..." "Povero caro, vieni qui". Lo accarezza e il viso del figlio si accosta allo splendido seno nudo. "Nessuno può insegnare a un figlio certe cose meglio di una madre, con più dolcezza e delicatezza. Solo io posso farti uomo". Comincia ad allattare il figlio, lui succhia avido, lei lo palpa giù, gli slaccia i pantaloni. La giovane forza del desiderio erompe violenta. "E' mio, te l'ho fatto io" dice la nuova Venere al nuovo Cupido. Il ragazzo resta a poppare per molto tempo, mentre la madre gli dimena il pisello sempre più eretto. Affonda la bocca e lo ingoia, leccandolo per tutta la sua ...