1. Tutti in auto appassionatamente


    Data: 22/03/2021, Categorie: scambio di coppia Autore: Sam Booth, Fonte: EroticiRacconti

    ... ti diventa” e io potevo solo annuire. Poi dopo avermelo preso tutto in bocca scendeva fin sulle palle e poi se lo rimetteva tutto in bocca. Dopo qualche minuto si staccò, si rimise in piedi sul suo sedile e si sporse verso il marito dicendogli “amore baciami”. Stefano si staccò da in mezzo le gambe di mia moglie e cominciò a limonare con sua moglie. Non avevo mai visto una coppia così affiatata in questo genere di cosa. Valentina si rimise seduta, si intrufolò tra i due e si baciarono tutti e tre assieme. Io potevo solo rimanere a guardare e preferivo così. Il marito di Silvia si ributtò indietro sul sedile e Silvia disse “adesso glielo succhi bene come ho fatto con tuo marito fino adesso!”. Valentina non disse niente, si leccò le labbra e poi dopo aver preso in mano il cazzo di Stefano sparì nell’oscurità dell’abitacolo posteriore. Io e Silvia rimanemmo girati sui sedili a guardare Valentina. Dopo qualche minuto di show con Valentina a pecorina con la testa sopra il cazzo di Stefano e lui che le infilava due o tre dita dentro la sua patatina vidi rallentare dietro di noi una macchina. Smontò una persona e cominciò a venire verso di noi. Ci ricomponemmo alla meglio presi un pò dal panico generale. Una pila illuminò l’abitacolo dal finestrino del guidatore. Silvia per nulla intimorita abbassò appena il finestrino chiedendo che problema ci fosse. Il guardiano notturno del parcheggio, complice i vetri completamente appannati non si accorse nemmeno che fosse nuda e le disse che ...
    ... dovevamo andare via perché doveva chiudere il parcheggio del cinema e che certe cose non si facevano in quel parcheggio. Tirammo tutti un sospiro di sollievo. Silvia rispose che sarebbe andata via subito e si scusò. “Ehi ma io non so guidare sto trattore!” disse rivolta a noi. Optammo per farla salire dietro e io smontai e andai al posto di guida. Cercai la R sul cambio automatico un pò particolare del Range Rover e uscì piano in retromarcia. Nel mentre suonavano mille cicalini dei sensori di parcheggio ma la telecamera montata sotto la targa mi aiutò a non fare danni alla macchina. Cominciai a vagare per la zona industriale mentre facevo da chauffeur ai tre seduti dietro con Stefano seduto nel mezzo e beato tra le due donne. Nel mentre aveva smesso di piovere per fortuna. “Ehi ma dove stai andando?” chiese mia moglie ed io “che ne so, non so dove andare” “dai fermati da qualche parte”. Alla fine uscì dalla zona industriale e trovai in una zona residenziale un piccolo parcheggio vicino ad un parco senza case vicine in una strada chiusa. Nessun ci avrebbe disturbato a quell’ora della notte. Silvia aprì lo sportello di destra e disse “scusate ma non ce la faccio più”. Smontò nuda e scalza dall’auto e si accucciò guardandosi attorno. Fuori ci saranno stati 10 gradi ma la temperatura non sembrava spaventarla. Le luci di cortesia dell’apertura dello sportello la illuminavano perfettamente e io potevo vederla stando girato sul mio sedile. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso ...
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