1. Scopo mia madre violentemente.


    Data: 26/03/2021, Categorie: Incesti Autore: Scollatura al punto giusto

    Forse si teme troppo il confronto con i genitori. Non si riesce mai ad arrivare a discuterci come si vorrebbe. Non importa quanti anni tu abbia, per loro tu sei comunque "il figlio". Mi chiamo Angelo, ho ventisei e nell' ultimo periodo sto avendo problemi a dormire di notte. Non si tratta di insonnia o di malattie del genere; è soltanto che di notte sogno cose strane, non incubi, solo cose strane, che mi fanno svegliare di colpo. "Ho bisogno di un bicchiere d'acqua" ho ripetuto mentre mi alzavo dal letto toccandomi l'ucceo che dopo quel sogno era in posizione di attacco. Sognavo cose strane, l'ho detto. Quella notte avevo sognato mia madre. Forse perchè la sera prima ci avevo litigato, o forse perchè come insegna Freud è così che funziona il cervello, comunque l'ho sognata. Era incatenata nuda ad un materasso. Io ci salivo sopra, tiravo fuori l'uccello e iniziavo a farglielo vedere. Lei nel sogno cercava di allontanare lo sguardo da lui, ma piano piano il mio uccello diventò così duro che lei non poteva fare altro che dare una sbirciata. Me lo stava guardando ormai. Piano piano mi stavo strisciando con le ginocchia ai lati del suo corpo in direzione della faccia, sempre giocando con il cazzo. Lo spostavo a destra e sinistra, poi mi tiravo fuori il glande del tutto e da un momento all'altro mi sono trovato a cinque centimetri dalla faccia di mia madre. Ormai i suoi occhi erano puntati sulla mia mazza. Vedevo che respirava velocemente quasi per sentirne l'odore, oppure per ...
    ... non sentirlo. Fatto sta che l'odore lo sentiva eccome, ormai era bello spoglio dalla pelle che lo copre di solito, puntato perfettamente contro i suoi occhi, come se volessi che lo osservasse per bene. Poi mi ricordo che con un piccolo movimento l'avevo fatto sbattere contro la guancia e quella donna nuda si era mossa per schivarlo. Non mi era piaciuta questa cosa. Non puoi muoverti per schivarlo, sono io che ti muovo. Mi ricordo di averle preso la testa e aperto la bocca. Ho fatto cadere un po' di saliva dentro e le ho detto una cosa come: "ti lubrifico la bocca perché qui ci deve entrare tutto il mio pene e anche le mie palle." In un momento l'odore della cappella era sparito dentro la sua bocca, Che intanto faceva versetti strani mentre mi facevo cadere su di lei. Non muovevo la sua testa, lo teneva sempre in bocca e poi mi lasciavo cadere su di lei facendolo entrare di colpo tutto fino in gola, i suoi occhi iniziavano a cedere alle prime lacrime da soffocamento. "Ti parlavo di palle in bocca giusto?" Mi allontanai per una frazione di secondo e le allargai la bocca con le mani "non la devi chiudere o te lo metto in culo senza neanche aprirtelo un pochino prima." Non l'aveva chiusa. Mi ero preso in mano le palle e il cazzo e avevo fatto entrare tutto quanto nella sua bocca. "Muovi la lingua mentre io ti scopo la bocca." E aveva iniziato a muoverla attorno alle mie palle. Le sentivo al caldo dentro la sua bocca, con la lingua che a volte le urtava e le muoveva dandomi un gran ...
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