Ottimismo esclusivo
Data: 28/03/2021,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
Mi piace compiere il turno di lavoro notturno precisamente nell�accettazione d�un piccolo ma elegante hotel d�una piccola città di mare. Dopo una certa ora, invero, quando tutti gli ospiti sono nei loro letti, io m�immergo nel silenzio catapultandomi all�interno d�una certa atmosfera di �vedo e non vedo�, in compagnia delle poche luci soffuse del soggiorno all�ingresso. Il tempo frattanto scivola sgusciando nella notte in un modo tutto suo, tra la lettura d�un libro e qualche calice del bar, fino a quando prima dell�alba e un paio d�ore prima del cambio arriva lei: la collega del bar giacché effettua la colazione per i clienti, una specie d�angelo biondo e slanciato dalle gambe lunghe, con i capelli a caschetto assieme a due occhi come due laghi verdi con un sorriso bellissimo sempre, anche nei primissimi mattini d�inverno, di freddo e di pioggia. Ha tutte le volte lo stesso sorriso che mi saluta, accompagnato dal suo inimitabile �ciao caro� d�una voce rauca che da sola comunica la sonnolenza residua.Lei entra nello spogliatoio del personale e dopo qualche minuto esce con il grembiule, con la gonnella e la cuffietta bianca, l�autentico ritratto della sostenitrice ai tempi della bella époque, l�allegria e la gioia di un�amante del fetish e dei travestimenti. Da qui in poi, per un paio d�ore io e lei siamo da soli, nel silenzio, nella totale quiete, io di solito finendo di sistemare qualche carta e lei preparando la colazione per i clienti. Questa persona qua è ...
... Donatella, la collega che scherza con allegria e con pacato garbo, che frena lestamente le allusioni arginando e mitigando le frequenti freddure dei colleghi maschi con poche parole ironiche, mordaci e talvolta taglienti, infine quell�immancabile sorriso che le fa candidamente da contorno. E� invero questa qua la routine del turno di notte, fino a quella volta in cui tutto si era svolto come sempre. Eppure, a un certo punto, mentre controllo le chiusure notturne e non bado dove lei sia o che cosa faccia, sento quella voce più calda e più profonda del solito, che chiama il mio nome:�Andrea� - immediatamente senza sapere perché avverto lestamente quell�accento ed entro in una specie di dormiveglia, come ipnotizzato e radicalmente sedotto da quella voce.Io non rispondo, sicché m�alzo dirigendomi verso il luogo da dove proviene la sua voce, giacché giunge dal salottino appartato a fianco della sala per le colazioni ammobiliato personalmente dal proprietario dell�hotel, appassionato d�arredi d�antiquariato con annesse sedie e poltrone d�epoca. Là io la vedo, seduta con indosso le calze, il reggicalze e un reggiseno di pizzo e nient�altro. Donatella ride con quella deliziosa spensieratezza e subito porta l�indice davanti alla bocca, sulle labbra di ciliegia, per impormi il silenzio, poiché tendendomi una mano m�invita. Io obbedisco come un automa, mi pare d�essere come schiavo in estasi frastornato, perché dalla gola non riesce a uscirmi nessuna parola. Lei essendo in piedi mi sbottona i ...