1. Un culo pazzesco -


    Data: 02/04/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: KRIS, Fonte: EroticiRacconti

    ... tutto, facendomi sbattere col viso contro la lamiera. Figa se ero in palla! E quando si sfilò non capivo: non era venuto. Mi ritrovai il cazzone in bocca che fiottava potente. Minchia che puttana ero! La mattina dopo il culo mi faceva un male del cazzo, spaventandomi un pochino; ma ben presto passò. Il pomeriggio fu un ragazzo pietoso, con l'addome gonfio. La sera uno che abitava piuttosto vicino, anche lui pietoso. E non mi andò meglio col terzo, che spompinai solo. Lo spaccaculi telefonava continuamente: non gli rispondevo nemmeno. Mi stavo stressando. Era diventato tutto complicato. Difficile organizzare: un paio mi avevano tirato anche il pacco e nessuno di quelli che avevo incontrato mi era piaciuto davvero. Me ne andavo quasi schifato (di me stesso), ma già pronto a cercare un altro, a rispondere al primo che mi mandava la foto del cazzo in tiro. Ero come drogato ma non avevo perso del tutto la lucidità: mai avrei ospitato io. E poi non mi fidavo troppo: preferivo quelli che si dichiaravano bisex e non volevo incontrare nessuno una seconda volta. Cazzo se mi stressavo!, quasi non mangiavo più. E non uscivo con nessun amico. Solo in piscina, al pomeriggio, ma spesso me ne andavo prima, da uno nuovo. Lasciai passare una settimana e tornai dallo spaccaculi. Era incazzatissimo e m'ingravidò, come un vero frocetto. Lo rividi poi, altre sei-sette volte. Dopo la sborra in culo, andai totalmente in palla: risposi anche a 4 uomini in un pomeriggio e, quando scoprii l'esistenza ...
    ... di un posto d'incontri, facevo 40 km di notte per raggiungere il boschetto vicino al fiume, dove m'inculavano cani e porci, anche in due o tre per volta. Non lo prendevo volentieri in bocca, lo volevo solo in culo. Ormai mi aspettavano, si era sparsa la voce del frocetto col culo da sballo. Dei vecchi volevano solo guardare, magari lo spettacolo offerto da due ragazzi stranieri, credo rumeni, che mi sbattevano a turno. La mattina dopo ero una merda. Nemmeno avevo coraggio di andare in piscina per i segni che avevo su tutto il corpo: soprattutto graffi per spine e rami. Saltavo una o due notti e poi ci ricascavo, fino all'ultima volta. Aveva fatto temporale e la radura vicino al fiume era una pozzanghera unica: c'era già uno. Una cosa veloce e me ne torno su in auto. Attorno le solite auto dei guardoni. Sto per andarmene quando arriva un'auto: ne scendono due tipi, sembrano i rumeni. Li seguo, sì sono loro. Io non parlo nemmeno questa volta. Non dico mai nulla. Ascolto le loro porcate in ginocchio, leccando i loro cazzi. I vecchi sono già attorno. Stringo in mano solo le chiavi e la scatola degli hatu: minchia ce ne sono rimasti solo due! Glieli metto ed incomincia lo spettacolo. I bastardi vogliono farmi affogare nel fango. Ma questa volta è diverso: hanno avvisato altri due loro amici. Arrivano subito. Non ho la forza ne la voglia di ribellarmi. Uno dopo l'altro mi sono dentro, a pelle, e sborrano in culo, m'andandomi in panico. Lo stesso fanno gli altri. Ma non mi lasciano ...