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IN UNA PIZZERIA
Data: 09/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: spumadoro71
... potevo pensare che stesse accadendo davvero a me... "allora? Lecca, subito" e poi aggiunse "in ginocchio...". Obbedii, mi inginocchiai, lei si sollevò la gonna fino alla vita e disse "non puoi andare in giro a fissare la gente senza conseguenze, capito... ah, e le mutandine me le togli tu con la bocca, capito?". Mi avvicinai a quelle gambe divaricate, con le mani afferrai le sue sottili caviglie e in un secondo la mia testa fu tra le sue cosce. Sentii forte l'odore della sua fica, l'odore di un paradiso che volevo a tutti i costi sulle mie labbra. Scostai con la lingua le sue mutandine e iniziai a leccarle la punta del clitoride. La sentii fremere, i piccoli scatti del suo corpo mi facevano capire che le piaceva, le sue labbra bagnate che era eccitata. Mi prese la testa con le mani e se la schiacciò ancora di più tra le gambe: "bravo,così,dai, lecca cane bastardo". Io leccavo e leccavo, e più sentivo i suoi umori sulla mia bocca e più leccavo, ansimando come un cane tra le sue cosce fradice. Non so quanto era trascorso, forse 5, forse 8, forse 10 minuti, ma la mia lingua era sempre alla ricerca del suo nettare, quando Laura mi diede un altro ordine "voglio venirti in bocca, ma ti voglio guardare... sdraiati!"; "per terra" aggiunse. In un secondo ero per terra, con la bocca spalancata e la lingua che cercava il suo sesso come un ...
... assetato dal deserto cerca l'acqua. Laura si accovacciò su di me, ordinandomi "e adesso fammi venire". Non ci mise molto, era così bagnata che in qualche minuto mi venne in bocca, prendendomi la testa con le mani, tirandola a se e regalandomi tutto il suo dolce nettare. Ero eccitato, Laura avrebbe potuto chiedermi qualsiasi cosa in quel momento e io l'avrei fatta. Non chiese, si alzò leggermente dalla mia bocca e disse "stai fermo che ora ho per te la ricompensa...". Non feci in tempo ad elaborare un pensiero che sentii un fiume caldo riempirmi la bocca, deglutii, ne bevvi un pò, altra la sentii scorrere sulla mia faccia, sulle labbra. Ero pietrificato ed eccitato ancora di più,se possibile. Durò un minuto, forse più, poi le ultime gocce del suo prezioso nettare si fermarono sulle mia labbra: "bravo Mario, ora pulisci", e mi tirò la testa ancora tra le sue cosce. La mia lingua usci docile ed eseguì, qualche leccata per pulirla, dopo di ché Laura si alzò, si ricompose e disse "e questo è solo l'inizio, capito? Ora tu sei mio, solo mio"; "si..." fu la sola cosa che riuscii a dire; "questo è il mio numero, chiamami tra 7 giorni"; mi lanciò il suo biglietto da visita e uscii lasciandomi steso sul pavimento. Stetti alcuni minuti fermo a pensare a Laura, eccitato e devastato da questo incontro. La chiamerò tra 7 giorni� e poi vedremo