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Stento a riconoscermi.
Data: 10/04/2021, Categorie: Lesbo Gay / Bisex Autore: BlackCat, Fonte: RaccontiMilu
... incastrati coi miei. Il suo peso dolce a schiacciarmi contro il materasso.Allunga una mano al comodino. Cerca a tastoni una cosa. Non vedo cosa tira fuori. Ma lo sento… sento una vibrazione cominciare.“No, Mara… mi hai già…” e non riesco a finire la frase che la sua mano libera mi arriva alle labbra e me le tappa. Ha un buon odore. Odore di me, di sesso. Ma mi blocca.Sento il suo peso spostarsi sul mio corpo. E poi una pressione. Un’incursione. Una cosa che vibra si sta infilando dentro di me. Gemo mentre affonda. Lei si muove piano sopra di me, come a cercare una posizione, come a esplorare, finché non emetto quasi un grido soffocato nella sua mano. Lì si ferma. Il mio grido permane. Ha trovato un punto nelle mie profondità che fa vibrare le mie corde. E in lei ha trovato lo stesso punto e preme… preme… preme…Sto impazzendo. È misto piacere e fastidio. È bisogno e fame. È voglia e esplosione. Difficile sopportare inizio a muovermi. Peggio. È peggio. La sua mano va al mio seno e stringe. Stringe. Stringe. “Ancora un po’… ancora un po’…” sussurra premendo ancora col bacino e poi…. esplode in un ...
... altro orgasmo e io la seguo a ruota. Sconquassate dal piacere e dalle vibrazioni dentro di noi respiriamo affannosamente.Mi libera bocca e seno. Mi bacia. Calma ora, la lascivia si è sciolta nell’orgasmo.Si sfila dall’oggetto vibrante. Me lo lascia dentro acceso. Mollemente si lascia scivolare affianco a me. Allungo una mano per toglierlo. Mi ferma. “No. Tu devi vibrare ancora…” e si mette a muovere l’oggetto facendomi sussultare. “Basta, Mara… ti prego…” cerco di allontanarle la mano ma lei insiste e preme l’oggetto ancora una volta a trovare quel mio bottone interno che mi fa sussultare e venire di nuovo…“Ecco… ora basta…” e sfila dal mio corpo l’oggetto riponendolo nel cassetto.“Che dici? Sono riuscita a cancellare la tua giornata? Ti aspettavi che fosse così farti prendere da una donna?”“No… sinceramente… non credevo… non… non me l’aspettavo…”“Quando vuoi, gattina. Vieni al bar e torniamo qui. Ora vai a lavarti e leva le tende. Preferisco restare la sola dopo il sesso.” E si gira volgendomi le spalle muovendosi con una strana magia che per quando sono in piedi lei è avvolta nelle coperte già sopita.