1. Sharon - Racconto di fantasia


    Data: 12/04/2021, Categorie: Etero Autore: Gianni_Doe

    ... divano. Sharon si muoveva scomposta. Giacomo protestò: "Vieni fa presto che a me non sta pensando più sta bella maiala...". A sentire quelle parole Sharon riprese a smanettare il vecchio con qualche colpo disordinato, mentre Elio inarcava il busto e le rilasciava in bocca e poi sul viso schizzi densi e lunghi. "Oh cazzo, dio m'ha sporcata tutta... mamma mia...". Elio ricadde sul divano lasciando solo un "Mamma che bocca... Gianni complimenti cazzo...". Presi a ciucciare il seno, poi mentre sentivo che stava er godere eaumentai il ritmo. Venne in pochi colpi mentre lodavo il suo viso sporco: "Dio che bella che sei... così ti ci voleva una fot, dovresti vederti porca mia sei divina...". Mentre ancora godeva l'alzai a pecorina, offrendola con la bocca al sesso turgido e duro di Giacomo: "Dai tesoro, fa la brava... ti faccioc ontinuare a godere..." e presi a colpirla da tergo con decisione, mai violenza, ma sempre decisione, premendomi fino in fondo con perizia. A me non chiese nulla, annuì solo con la testa, prima di chiedere all'uomo: "Sicuro? Sono tutta sporca?" con il suo tono ingenuo e goduto, strozzato dalle pompate. "Va a che pensi... vieni qua che sto proprio ...
    ... pieno...". L'uomo prese letteralmente a scoparle la bocca. Era esperto, sapeva come fare... stavo tranquillo che non l'avrebbe strozzata. "Che dici Giacomo... com'&egrave?" - "Bravo, ottima scelta, cazzo... si vede che &egrave acerba ma si vede pure che le piace tanto..." poi rivolgendosi a lei: "Dai maialina dai, fammi svuotare... forza...". Io intanto la fottevo, beandomi delle contrazioni della sua vagina che non aveva smesso di godere. Quando la sentii contrarsi l'alra volta capii che il getto di sperma che Giacomo le stava riversando sulle labbra, in bocca e sul viso l'aveva squassata di piacere. Lei si lasciò andare inerme al secondo orgasmo poggiando il viso sul bracciolo che Giacomo aveva liberato alzandosi e sgrullando in terra. Sicuro che avesse goduto, a tradimento, mi sfilai affondando poi brutalmente nel suo sfintere che si offriva alto a me. Soffocò le due tre urla di piacere e dolore sul bracciolo di pelle mentre io mi svuotavo liberato nel suo culo. Affondavo. Godevo, Mi liberavo. Quando ebbi finito la guardai, le scattai una foto. "Credimi, sei la quintessenza della passione..." mi fissò, distrutta, non particolarmente arrabbiata: "Questa me la paghi tesoro..." 
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