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diventareschiavo
Data: 16/04/2021, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: zoccola62
... è il primo giorno te ne darò solo 20�Sentii il fischio nell�aria ed il colpo quasi mi tolse il respiro. �conta mi sentii dire�, ed io cominciai a contare. Cercai di non urlare, ma le lacrime cominciarono a scorrere copiose sulle mie guance. Ad ogni colpo mi spostavo in avanti strappando le articolazioni delle spalle. Poi la gravità mi faceva tornare in posizione. Quando finì, venni slegato e crollai in ginocchio, ma quando udii la sua voce:�ringrazia il Padrone se non vuoi che continui� strisciai fino ai suoi piedi, li baciai e ringraziai. Grazie Padrone.Quelle 2 semplici parole bastavano a farmi eccitare a farmi sentire come avevo sempre voluto essereSi era fatto tardi, I Padroni si misero a tavola e noi cani ci mettemmo ad aspettare un boccone, che ogni volta Bruto prendeva prima che io arrivassi. I Padroni ridendo si misero a discutere sul fatto che andavo addestrata alla corsa.La cena prosegue, la Padrona ogni tanto lancia un boccone a Bruto mentre il Padrone mi chiama vicino a se e dopo averci sputato sopra, me lo getta in terra. Devo sbrigarmi se però voglio mangiare qualcosa. Finita la cena mi permettono di alzarmi e di camminare normalmente perché così posso mettere in ordine e lavare i piatti.E�l�ora della passeggiata serale, Bruto deve fare i suoi bisogni, ed anche io. Il Padrone mette il guinzaglio a Bruto e poi mi lancia uno spolverino leggerissimo e molto corto e mi indica un paio di sandali alla schiava. Mi preparo anche io, sotto allo spolverino sono ...
... completamente nudo e pur essendo le 21 c�è ancora luce. Sarò io a portare a spasso Bruto, cammino a piccoli passi per evitare che lo spolverino si apra ad ogni movimento, ma sono costretto ad accelerare il passo per seguire Bruto, e così spesso mi accorgo di essere in mostra. Non vedo l�ora di rientrare a casa. Appena varcata la soglia e rimessomi nudo chiedo di potermi liberare anche io. Mi avevano detto che non avrei mai avuto la privacy, infatti mi viene data una specie di insalatiera nella quale dovrei urinare. Mi vergogno a farla stando accucciato nel centro della stanza con i Padroni che mi guardano, proprio non riesco e così dopo qualche minuto ripongo il mio pitale.La serata scivola via tranquilla, lecco i loro piedi, più facile è farlo con quelli della Padrona, mentre leccare il piede di un maschio, del Padrone mi da un po� fastidio, se ne accorgono e così finisco la serata leccando solo quelli del Padrone. Nel frattempo mi è tornato lo stimolo di urinare e quindi chiedo il permesso di farla, ma la Padrona mi dice che avrei dovuto farla prima. Passa un po� di tempo e mi inizio a lamentare, non so se riuscirò a trattenermi fino al mattino. Il Padrone imbestialito si alza mi fa rivestire con lo spolverino e i sandali, mi mette il guinzaglio e mi porta fuori. Per fortuna ormai è calata la sera, ma quando qualche rara persona ci sfiora non può fare a meno di notare il guinzaglio e come sono vestito. Il Padrone sembra non curarsene e mi dice: �adesso ...