1. Multiculturalità


    Data: 08/05/2021, Categorie: Gay / Bisex Autore: Lucien Rousseau, Fonte: EroticiRacconti

    Giovanni era stato l'ultimo del gruppo, quella sera, a raggiungere la maggiore età. Il party finì a notte inoltrata e, per evitare casini coi miei genitori, decisi di andare via prima. Mi incamminai verso casa; ero solo per strada e la situazione mi incuteva timore. In lontananza c'era una specie di sottopassaggio e sotto di esso cinque ragazzi che ridevano fra loro. "Finalmente c'è un'anima", pensai. Mi addentrai e passai al loro fianco. Erano cinque ragazzi di nazionalità diversa: qualcuno arabo, uno di colore e altri probabilmente dell'India o Bangladesh. Bevevano tutti una birra e per scherzare: "Ragazzi, non bevete troppo che fa male!", ridendo. Loro mi guardarono interdetti e li superai a passo svelto. Improvvisamente mi ritrovai a faccia a terra perché uno di loro mi aveva messo uno sgambetto. Qualcuno mi fu sopra e mi teneva forte le braccia con le sue ginocchia; mi sussurrò con rabbia e con un accento straniero molto forte: "Tu chi cazzo sei? Beviamo quanto vogliamo", e mi versò sulla faccia il resto della birra. Un altro del gruppo lo invitò a lasciarmi andare: "Hassan, lascialo perdere", e fu così. Ma, ingenuamente, cominciai a insultarli dando loro degli ubriaconi e degli "stranieri di merda". Hassan si avventò di nuovo su di me, che stavolta ero a pancia su. Mi strinse il collo, mentre emisi un urlo strozzato e flebile. Stavolta mi urlò contro con rabbia e gli altri non mi difesero: "Sai agli italiani razzisti come te che gli facciamo? Gli facciamo assaggiare ...
    ... il cazzo straniero, così gli passa tutto l'odio". Cercai di liberarmi e mi ripetè più volte in senso di sfida: "Lo vuoi un bel cazzo marocchino? Lo vuoi un bel cazzo nero? Lo vuoi un bel cazzo bengalese? Rispondi, troia!". Chiesi aiuto ma invano. Qualcosa gli si rizzava tra i pantaloni e vedevo che cominciava a strofinarsi il cazzo sulla mia pancia. Si aprì la patta e uscì fuori un qualcosa di mostruosamente enorme. Mi disse: "Questo è il primo cazzo che assaggerai nella tua vita. Stasera è un giorno importante". Gli altri, visibilmente eccitati, corsero a mantenermi gambe e braccia, mentre Hassan si spostava sulla mia faccia; le palle e il culo sudati e pelosi mi toglievano quasi il respiro. Mi ordinò di leccare. Il suo culo era sporco e aveva un odore forte. Ebbi un conato di vomito. Mi sollevarono la testa e Hassan cominciò a premere con la cappella sulle labbra serrate. Mi strinse forte le narici e non potevo respirare. Aprii la bocca e prontamente vi infilò il suo enorme cazzo. Iniziò a scoparmi la bocca con foga disumana e sentivo il dolore della cappella che sbatteva su palato e gola. Fui ancora preso da una sensazione di vomito. Nel frattempo due mi avevano bloccato il braccio con una gamba e si erano tirati fuori cazzi altrettanto enormi, mettendomeli nella mani e dicendomi di masturbarli. Quelli alle gambe cominciarono a toccarsi, in attesa potessero usarmi. Le palle di Hassansi si gonfiavano e le vene si accentuavano. In un attimo la bocca fu riempita da copiosa ...
«123»