4 ragazzi per una trav!
Data: 29/12/2017,
Categorie:
Anale
Sesso di Gruppo
Trans
Autore: sissyloredana, Fonte: xHamster
... entrava nel mio culo, tanto da farmi male…..Ero estasiata dall’immaginare il cazzo che mi riempiva, dall’immaginare che il mio orefizio era allo stremo della sua dilatazione. Sognavo spesso un cinema dove fare un pompino durante la proiezione del film, in mezzo a tutto e sotto gli occhi di tutti.Immaginavo il mio uomo che mi prendeva ai fornelli oppure mentre facevo le pulizie.Mi piaceva l’idea di una troia, di una puttana, quelle vere che non si fanno pagare, il cui solo interesse è sentirsi donna, nata per soddisfare gli uomini.A queste fantasie poi più in là aggiunsi alcune idee di sadomaso molto soft. Ad esempio mi sarebbe piaciuto essere tirata per i capelli quando fossi stata scopata a pecorina o essere tenuta immobile con la testa per evitare che la mia bocca sfuggisse ad un caldo spruzzo di sborra. Ancora immaginavo di avere i polsi legati o meglio ancora di essere stretta in uno di quei nodi che fanno del corpo un angolo retto e così essere distesa di fianco sul letto e prenderlo nel culo.Con tutte queste fantasie, la prima e più diretta conseguenza fu quella di curare il mio corpo. Acquistavo creme, trucchi, lingerie, tacchi a spillo e parrucche. Mi depilavo. Volevo essere una troia insaziabile.Come per magia questa sfrenata attività cerebrale si trasferiva sul mio culo rassodandolo ancora di più, quasi come che pensare di essere sfondata da nerchie violacee mi modellava il sederino da vera puttana in calore.A scuola prima, e all’università poi, indossavo ...
... reggicalze, perizoma, calze velatissime, sottovesti. Tutto celato sotto panni maschili.Premetto che la scuola l’ho frequentata in un paesino di provincia, ecco perché la mia attività sessuale era nulla, ragion per cui lavoravo solo di immaginazione. Fino al momento in cui ho pensato di potermi divertire con pratiche masturbatorie un po’ sofisticate. Acquistavo chili di melanzane (nere e grosse; per la penetrazione è la cosa migliore dopo il cazzo e prima dei falli finti). Le fissavo in modo tale che inevitabilmente una mi finiva nel culo e l’altra nella bocca. Avevo così le mani libere e potevo assumere ogni posizione. Ero la troia di due grossi cazzi che mi scopavano in reggicalze e tacchi a spillo. A volte mi masturbavo e mettevo la sborra sulle due melanzane. Era eccitante, quei fiotti caldi su quella superficie nera. Sembrava stessi realizzando le mie più perverse fantasie: bere sborra e il culo rosso dalle dimensioni della melanzana. Continuavo così per ore, cambiando posizioni, alla fine ero sfinita e sentivo delle voci che mi dicevano: – quanto è puttana, scommetto che avrebbe preso due cazzi contemporaneamente nel culo-.Mi ricordo in particolare di un giorno. Era una mattina universitaria come tutte le altre. Corsi, amici e qualche caffè tra lo spacco di una lezione e l’altra. Indossavo sotto i jeans un reggicalze di pizzo nero e delle calze velate color carne con la riga verticale sul dorso delle gambe, la culotte era di colore nero doverosamente portata sopra al reggicalze. ...