Before the White
Data: 11/05/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Rebis
... di pelle contro pelle a farlo voltare.Il tizio in nero aveva deciso di punire Laura per la sua presunta incapacità a persuaderlo, evidentemente. L�uomo si odiò. E ancor di più odiò il mondo intero. Schifo sopra schifo.Strinse il coltello. L�altro non si accorse di nulla. Colpì la ragazza al viso con un manrovescio. Poco metodico e sicuramente appariscente. Era un bruto che si sfogava sui deboli.-Ringrazia che non c�è Deb di ronda: lui avrebbe fatto di peggio!-, ringhiò all�indirizzo di Laura.Le altre si erano disperse, alla ricerca di clienti che le salvassero da una punizione analoga.Restavano solo lui e quel tipo. E la ragazza.-Ora forza, vieni! C�è una festa alla villa di un tale Sin e ha detto che vuole qualche ragazza. Tu sarai tra le fortunate e cerca di fare bella figura, puttana. Altrimenti�-. L�uomo decise.Basta. Basta con il far finta che tutto andasse bene. Basta con le scuse ma soprattutto, basta ignorare quel sentimento di pura e semplice rabbia che gli cresceva dentro.Il bastardo che aveva venduto droga ai suoi amici e alla sua ragazza l�aveva fatto senza pensare alle conseguenze. Lui fece lo stesso.Estrasse il coltello, aprendo la lama, girò e annullò la distanza tra sé e il bersaglio. Afferrò il tizio in nero per la fronte, tirando indietro la testa e piantando la lama nel collo dell�uomo. Sangue. Tremiti. Rantoli disperati in cerca d�aria. L�uomo lo accompagnò a terra, sentendo la vita di quello stronzo spegnersi tra le sue mani. Concluse per ...
... buona misura tagliando la gola. Si alzò. Laura lo guardava. Grata e terrorizzata. Incapace di dire alcunché.-Vieni.-, le disse. La ragazza lo seguì. Arrivarono sino a casa sua. Nessuna parola, lui che quasi la trascinava, lei che non riusciva a dire nulla. Lui che non parlava, nemmeno pensava per non ponderare ciò che aveva appena fatto. Quando alla fine arrivarono a casa sua, l�uomo si concesse finalmente di pensare alla sua azione.Aveva ucciso. Aveva ucciso ed entro una certa misura quell�uccidere gli era sembrato giusto.Laura crollò sul pavimento piangendo. Si mise a singhiozzare come una bambina. Lui invece si guardò le mani. Aveva sangue sui guanti, pochissimo ma c�era. Emoglobina.Un marchio che non sarebbe mai più scomparso. Fine di ogni pretesa d�innocenza.In un singolo istante permise all�orrore, alla consapevolezza di quanto fatto, di entrargli dentro, di scavargli nell�animo. Rabbrividì. Si sentì sull�orlo della nausea e delle lacrime.�Reagisci!�. La consapevolezza della giovane che stava rannicchiata sul pavimento lo aiutò a riprendersi. Non poteva cedere. Non ancora. Non finché ci fosse stato quella ragazza da salvare. Poi poteva disperarsi quanto voleva. Ma finché lei non fosse stata in salvo�-Laura, ascoltami�-, la voce gli uscì piano, flebile. Ma doveva farcela!-Perché l�hai fatto?-, chiese la giovane. Piangeva, -Ora mi daranno la caccia. Mi uccideranno!-.Lui capì. Ovvio. A meno che lui non l�avesse aiutata.-No. Non lo faranno. Io ti aiuterò. Di dov�è la tua ...