Piccola parentesi clandestina
Data: 27/05/2021,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: reninytxis, Fonte: Annunci69
Luca.
Sedetti al volante, tirai un profondo respiro e mi rilassai cercando di riordinare i pensieri. Giornata infernale a dir poco, quella appena passata. Misi in moto e ripassai il programma della serata: a casa mia moglie mi aspettava per uscire, una serata a passeggio in centro a dare un’occhiata al montaggio delle luminarie per la festa patronale, un gelato o una bibita …
Improvvisamente ricordai la telefonata di Marco.
-Passi stasera?
-Farò tardi. Avrò appena il tempo di una doccia.
-E tu falla da me …
Quante implicazioni in quella pausa! Ma era fuori discussione, non avrei avuto il tempo nemmeno di un saluto.
-Non scherzare. Avrò i minuti contati, davvero!
-E va bene. – sospirò lui – Ma se dovessi riuscire a ricamarti una ‘nticchia di tempo sai dove sarò.
Marco era di strada. Senza volerlo il piede si appesantì sull’acceleratore e nonostante scuotessi la testa guardando l’ora sul cruscotto, le mani diressero il volante fin sotto casa di Marco. “Che stronzo …” pensai; se mi riferissi a me o a Marco lascio a voi capirlo.
Salii le scale due a due: tre piani! Davanti alla porta di Marco ripresi rapidamente fiato e premetti il bottone del campanello.
Il sorriso che mi accolse non attenuò i miei sensi di colpa: odio fare tardi!
-Allora quei quattro punti al ricamino li hai dati! – disse con una malizia che mi irritò quasi fino a farmi incazzare. Era in accappatoio, a piedi nudi.
-Non ho nemmeno cinque secondi, altro che cinque minuti! – ...
... risposi.
-Dai, entra. – e si fece di lato.
Entrai, e stavo per dirgli che Ada mi aspettava e che ero in pauroso ritardo quando mi sentii afferrare da dietro per la cintura dei pantaloni e fui sbattuto contro la porta d’ingresso. Mi schiacciò la bocca con la sua e la sua lingua cercò la mia con frenesia, avidità. Le sue mani mi stinsero le natiche, risalendo poi lungo i fianchi e raggiungendo la fibbia della cintura.
Mi slacciò i calzoni ed in attimo li fece cadere, seguiti dagli slip.
-Marco non posso!
-Sta un po’ zitto!
La lingua cominciò ad accarezzare lo scroto, risalendo lungo l’asta. Le labbra fecero su e giù un paio di volte.
-Sei giusto in tiro. Meno male che non volevi venire!
E chiuse le fauci sulla cappella. Sentii la lingua giocare col mio glande, alternando la parte superiore, ruvida, con quella morbida di sotto: erano sensazioni irresistibili!
-Ti piace, vero? – mi chiese tra un boccone e l’altro – Me lo hai insegnato tu, porco! Non vedevo l’ora di ripagarti della cortesia.
Strinse il pene in bocca, succhiandolo con forza e schiacciandolo contro il palato. Anche se mi fece un po’ male, l’eccitazione aumentò. Ero sul punto di esplodere. Si, era esattamente il pompino che gli avevo fatto io la prima volta: era fantastico!
Cominciò a pompare e succhiare con sempre maggiore foga. Sentii le sue dita frugarmi dietro, e quando trovarono il mio buco, ci si infilarono lentamente ma inesorabilmente. La bocca davanti e la mano dietro furono ...