Accidenti alla tecnologia!!!
Data: 31/05/2021,
Categorie:
Lesbo
Dominazione / BDSM
Sesso di Gruppo
Cuckold
Autore: Zorrogatto, Fonte: RaccontiMilu
... licenzio!� �No!!!� Il gridò mi sgorgò direttamente dal cuore: Elio stava sentendo la crisi e non guadagnava più bene come una volta, al punto che il mio stipendio era ormai diventato essenziale per la nostra vita! Perderlo, avrebbe significato� un disastro! �Però� -continuò il mio repellente principale- � mi piace la tua tecnica di pompinara e forse potremmo trovare un accordo�� Trasecolai: cosa mi stava chiedendo? �Avanti: tiramelo fuori e fammi un bel bocchino� insomma: convincimi a non licenziarti da oggi!� Oddio, no! �Conto fino a dieci, poi sei licenziata� e mi assicurerò che tu non possa trovare altro lavoro, in città! Uno� due� tre� quattro�� Cosa potevo fare? Disperata, mi gettai in ginocchio tra le sue gambe divaricate, gli aprii i pantaloni, gli abbassai le mutande e gli estrassi il cazzo, che odorava di sporco e che era già duro; non era un gran cazzo, ma almeno non avrei avuto problemi a succhiarlo tutto, affondandomelo in bocca. Feci scivolar fuori dall�elastico delle mutande anche la borsa dei testicoli e cominciai ad insalivare per bene quelli; poi cominciai a percorrergli l�asta con la punta della lingua ed infine gli aspirai la cappella, stringendola forte tra le labbra. Lui grugniva il suo apprezzamento ed io mi dedicai a quel pompino con la feroce determinazione di soddisfarlo, per salvare il mio posto di lavoro, ma poi mi appoggiò una mano sulla fronte e mi spinse via: lo guardai, stupita e lui: �Spogliati: ti voglio nuda!� A quel punto, cosa potevo fare? ...
... Mi alzai in piedi e mi tolsi la polo; esitai un poco ma Riccardo mi fece cenno di sbrigarmi e perciò, piangendo, scalcai via le ballerine, mi slacciai i jeans e li feci scivolare fino ai piedi, sganciai il gancetto del reggiseno ed infine, sotto il suo sguardo severo, feci scivolare fino al suolo anche gli slippini. Stavo per riaccorciarmi di nuovo, ma mi fece cenno di fermarmi e, tenendomi per una mano con le braccia tese, come in un grottesco passo di danza, mi fece passare sul davanti della scrivania; poi tirò la mano, facendomi piegare sul piano della scrivania e mi ridiede l�uccello da succhiare. Mi rendevo conto che il mio vicino aveva assistito in assoluto silenzio a tutto e che ora, dalla sua posizione, doveva avere una superba visione del mio culetto, delle cosce e dei tesori che tenevo lì custoditi, ma che la posizione scomoda mi costringeva a disvelare, tenendo le gambe parzialmente divaricate; decisi comunque di ignorarne la presenza nell�ufficio, come se non ci fosse e mi dedicai al mio pompino per la vita. Riccardo mi aveva afferrata per le orecchie e mi teneva immobilizzata, mentre praticamente mi scopava in bocca; dopo pochi istanti sentii le mani del vicino sul culetto, prima che lo palpavano, poi che mi allargavano le ninfe della vagina e� bruciore!!! Me lo aveva messo bruscamente dentro! Mi trovai così infilzata da due cazzi: uno che ospitavo in bocca e l�altro che aveva brutalmente preso possesso della mia fica; scattò qualcosa, qualcosa di strano in me: ...