Cacciatore UNO - Atto Primo
Data: 04/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: BadDog
In una città del nord-Italia, in una palestra, in un allenamento Krav Maga, i corpi si attraggono e respingono in una danza primordiale a suon di colpi quando il maestro, dopo lunghi minuti di combattimento, afferra il braccio dell'allievo e tirandolo a se, assesta un colpo controllato al mento. Il Maestro rilascia il braccio dell'allievo, che colto alla sprovvista arretra barcollando. L'allievo sovrasta il maestro di almeno 15 centimetri, fasce di muscoli e nervi tesissimi e vibranti per lo sforzo fisico, un corpo che però barcolla sbilanciato dall'improvviso colpo subito. Questione di un secondo, l'uomo si appoggia con le mani al pavimento, compie una piroetta elevandosi e ruota il corpo statuario in volo per rimettersi in assetto di combattimento. Si lancia con furia cieca contro il Maestro sferrando un terribile e micidiale colpo con un pugno a martello mirando alla testa. Il colpo viene deviato dal Maestro, che però si abbatte poderoso sulla spalla facendogli esclamare un grido di dolore. - Non si fà così Signore- lo elargisce il Maestro e l'allievo subito si mette a disposizione del suo mentore con capo chino -Non stiamo più giocando. Lei deve assolutamente essere consapevole della sua forza, altrimenti andiamo verso grossi problemi nell'allenamento.- - Ha ragione Maestro mi scusi, ma non ho ragionato, ho solo reagito d'istinto- si scusa l'allievo Il Maestro lo guarda fisso e grugnisce qualcosa -Ora vada a cambiarsi, la lezione è terminata- e così dicendo si gira e ...
... lascia la palestra. La statua di carne, ancora il capo chino per il rimprovero, raccoglie l'asciugamano e si asciuga il viso imberbe e la testa completamente rasata, beve un lungo sorso d'acqua dalla bottiglietta e si avvia verso gli spogliatoi, esce dalla palestra e volta a sinistra per salire le scale. Termina la lezione di GAG grondante di sudore, distrutta dal personal trainer che saltella felice e batte le mani per incoraggiarle,ansima sconvolta dall'intensità dell'allenamento appoggiandosi con entrambe le mani alle ginocchia. Piegata in quella posizione per riprendersi guarda a destra e a sinistra compiacendosi del fatto che non è l'unica ad aver patito quella sessione, tutte, anche le più atletiche sono provate. Lei, sulla quarantina, non è ne particolarmente bella ne tanto meno atletica, ha un fisico appesantito da due parti, i polpacci da calciatore, i fianchi larghi con conseguente sedere abbondante, un seno generoso e la pancetta, non si piace e non ha grilli per la testa. Esce dalla palestra e si avvia verso gli spogliatoi quando sul pianerottolo si scontra con lui, altissimo (supera il metro e novanta) che la guarda dall'alto in basso (lei uno e sessanta). La mano di lei sul petto di lui nell'atto di difendersi dallo scontro che invece diventa un piacere interminabile di contatto con i muscoli tesi del petto dell'uomo. -Mi scusi- fa lui mortificato -ero sovrappensiero- mentre un brivido gli percorre la schiena, un brivido ferino, un brivido che ricaccia. -Ma scusi ...