1. Prigione LeSbo


    Data: 04/06/2021, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: strapps

    ... �Tu...tu jane...non preoccuparti...hai trovato un'amica in me...io sono Lee....da adesso sarai sotto la mia protezione..nessuno ti farà del male...stai tranquilla...vedrai andrà tutto ok se sarai mia amica...� dissi e quella annui. Piangeva e succhiava il latte come una bambina. La portai nella mia cella e le detti la branda sotto la mia per dormire.La vegliai tutta la notte. Era dolce e spaurita, la sua pelle chiara era da ragazzina, il volto da angioletto. Mi fece bagnare la passerina nera fra le mutande, divenni un lago a pensare alla sua boccuccia che me la leccava. Volevo farne la mia schiavetta personale. Sarebbe stata mia. Dovevo solo farla sentire protetta. I primi giorni l'accudii come una mamma. Le portavo da mangiare, l'accompagnavo in giro e mostravo quanto rispetto le altre prigioniere mi portavano. �Vedi? Io sono Lee e loro sanno che non devono rompermi il cazzo. E se tu..se tu sei con me non hai niente da temere da loro...� le dicevo, mentre passeggiavamo per il blocco. Le facce da forca della prigione se la mangiavano con gli occhi e lei aveva paura, ma io la facevo sentire al sicuro.�Vedi? Come me sei a posto.� la rassicuravo.Lei si stringeva a me e annuiva.Era proprio carina. Una fighettina bianca dolce come lo zucchero caramellato. Era dentro per rapina. Portava una pistola del padre. Tre anni. La desideravo.Lee raccontava mentre continuavo a massaggiarle i piedi. Lei parlava, fumava erba, beveva birra mentre il suo compagno, io, un bianco che aveva ...
    ... passato gli ultimi anni in vari tipi di prigione, le massaggiavo i piedi devoto.�Insomma lei comincia a fidarsi di me � continua Lee mentre io sono passato a baciarle i piedi, ciucciando ogni dito con gioia, mentre lei parla, fuma, beve, si gode la mia bocca su ogni singolo dito dei suoi piedi di donna lavoratrice, odorosi di pelle nera e sudore, calzini di spugna per tutto il giorno � ed io una notte le propongo di dormire con me. Fra le mie braccia...sai fra amiche, le dico..mettiti qui con me. Ti cullo io dolcezza, sei tanto carina e indifesa...se non ci fossi io a proteggerti? Cosa faresti?......lei annuiva ma aveva paura, sapeva cosa volevo, ma non voleva cedere subito....su carina..mi devi qualcosa...non credi?e la presi fra le mie braccia e la tenni a me. Non la scopai quella sera, ma avevo portato ils uo dolce corpicino di fighette bianca a me e me la sarei giocata. La tenni fra le mie mammelle calde e la rassicurai. La feci addormentare e poi la spogliai. Il suo corpicino di donna bianca ancora ragazzina splendeva nella celle. Era dolce e bella. Sarebbe stata la mia schiava.L'abbraccia nella notte. Il mio corpo caldo, maturo, nero aderiva al suo, bianco, nudo, leggero.Le baciai i capelli e la feci dormire sul mio seno procace. Lei dormì come un angioletto. E al risveglio era mia.Mia in quella prigione.La mia piccola schiavetta bianca.�E...e io?e io chi sono per te? LEE?� chiesi.Lei mi sorrise, era fatta e cotta. Era bella nella sua semplicità di nera massiccia del sud. ...