1. In balia di un master


    Data: 08/06/2021, Categorie: Trans Autore: fed60

    Sì, era stata pura volgarità quella notte e quell'uomo mi aveva trattato come mai i miei senegalesi avevano fatto.
    
    La notte, a casa mia, piansi, il culo mi faceva male ma non era per questo che piangevo, era un pianto di rabbia per quello che avevo dovuto subire. Quell'uomo era stato di una volgarità ed una violenza inaudita e non sapevo neanche come si chiamasse. Purtroppo però aveva il numero del mio cellulare e la mattina dopo mi svegliò proprio il suono del telefono, vidi che era lui e non risposi. Insistette per tutto il giorno ma non risposi mai. La sera, dopo l'ennesimo squillo, risposi con rabbia "cosa vuoi ancora da me" "voglio sborrarti in culo, troia, non l'ho mai fatto con nessuna ma con te lo voglio fare" "perché dovrei permetterlo?" "perché sei la mia troia e se non vieni da me domani sera alle 9 in punto, ti trovo dovunque tu sia e ti rompo il culo in modo definitivo" riattaccai con un misto di paura e di eccitazione e spensi il cellulare.
    
    Non potevo tornare da quell'energumeno, mi avrebbe fatto sempre più male, ma le sue parole mi impaurivano veramente. E se davvero mi avesse trovato, magari per caso? Era capace di tutto, ne ero sicura. Dormii un sonno agitato, poi il giorno, al lavoro, non riuscivo proprio a concentrarmi, finché arrivò la sera. Non sapevo proprio cosa fare ma alla fine decisi di rischiare.
    
    Questa volta decisi di andare già travestita, rischiando di uscire di casa in quel modo. Mi travestii e mi truccai con cura, girai per casa con ...
    ... un grosso cuneo nel culo perché rimanesse dilatato e alla fine uscii, con molte cautele per non essere vista, per andare a quell'appuntamento che già immaginavo terribile.
    
    Prima di scendere dall'auto mi tolsi il cuneo, quindi scesi e suonai alla sua porta.
    
    Appena aperto mi afferrò subito per un braccio senza dire una parola e mi tirò dentro a forza, poi mi diede due fortissime sculacciate che mi fecero urlare, e lui "stronza, sei in ritardo di dieci minuti, quando dico le 9 devono essere le nove" e giù un'altra fortissima manata sulle chiappe "scusa" dissi io "ti prego non farmi male", mi arrivò subito un'altro schiaffo, questa volta sul viso, "mi devi dare del lei zoccola, non del tu" - "come vuole, mi scusi" - "ecco così va bene, oggi sei proprio uno sballo, comincia a succhiarmi il cazzo" - "sì signore". Sentivo quel sapore che già conoscevo, come conoscevo il sapore della sua sborra, e confesso che mi inebriava, succhiavo quella nerchia aspettandomi da un momento all'altro gli schizzi del suo sperma ma invece all'improvviso me lo sfilò dalla bocca e mi diede un ceffone "stronza, non devi strusciarmelo coi denti". Lo avevo fatto inavvertitamente. "Mi scusi, non l'ho fatto apposta, ci starò attento", "No, adesso ti devo punire, alzati e seguimi".
    
    Ubbidii non sapendo minimamente cosa volesse fare, mi aspettavo calci, frustate o qualcosa di simile, invece si rivestì, prese le chiavi della macchina e mi disse imperiosamente "Vieni". In auto non avevo il coraggio di ...
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