1. Ho castigato la mia nipotina 2


    Data: 11/06/2021, Categorie: Incesti Autore: Arturo66, Fonte: EroticiRacconti

    Eravamo rientrati dal mare da una settimana, e i miei pensieri durante la giornata erano sempre rivolti alla mia nipotina Simona, non l’avevo sentita più dalla data del rientro, un paio di giorni ero tornato a casa la mare per raccogliere delle cose, e, la mia mente si era offuscata rivedendo il teatro della punizione che avevo inferto a quella piccola troia, con la conseguenza che ogni volta ero dovuto ricorrere ad una sonora masturbazione. Una mattina me ne stavo a vagare per la casa in paese, il tempo era uggioso, quindi non mi andava nemmeno di uscire, non resisto alla tentazione e mando un messaggio a Simona: Io: dolcissima, ti sei persa; vedo la spunta che ha letto il messaggio, immediatamente squilla il telefonino. Simona: ma no zietto, mi sto preparando per iniziare il nuovo anno scolastico, sai bene che devo ripetere il quinto anno del liceo. Io: ah, vero, con la testolina che ti ritrovi è già un miracolo se sei arrivata all’ultimo anno. Simona: sei ingiusto con me, sai benissimo che ho perso l’anno a causa delle assenze per l’infortunio che ho subito l’inverno scorso, anche se non posso darti completamente torto, a scuola non sono bravissima. Ma penso di eccellere in altro, e tu ne sai qualcosa. Beccato nel pieno, sebbene speravo che il discorso scivolasse su questo argomento rimango per un attimo senza parole, e balbettando un po’: Io: si, si, effettivamente …….., mi hai ….. come dire ……. dato prova delle tue ………… performance, peccato che le cose belle durano ...
    ... poco, a proposito, quel giorno abbiamo ………… rischiato moltissimo, ti ho eiaculato tutto in vagina, niente conseguenze? Simona: ma no zietto, tranquillo, è da tanto che prendo le precauzioni, è stata mamma a portarmi dal ginecologo sapendo che non legavo con nessun fidanzato e sospettando che la dessi con molta facilità mi ha fatto prescrivere la pillola. Io: meno male, sono stato in apprensione tutti questi giorni. Simona: un po’ pazza ci sono, ma non scema fino al punto di rischiare, piuttosto, quando organizziamo un giorno per prendere un aperitivo insieme? Io: fosse per me anche stamattina. Simona: ci stò, dammi il tempo di fare una doccia veloce e puoi passare a prendermi, sono sola e senza rottura di palle almeno fino alle 17. Io: ok, parto subito. Mi rado la barba, faccio anche io una doccia veloce, e sono già in macchina, mi separano da Simona 15 chilometri di strada, tempo un quarto d’ora e sono di fronte alla villetta di mio fratello, basta che faccio solo uno squillo sul telefonino e Simona mi appare sul cancello, indossa un pantalone da tuta da ginnastica largo e una maglietta, ai piedi un paio di infradito, mi domando “e così vorrebbe andare a prendere l’aperitivo?”, mi fa cenno con una mano di avvicinarmi, arrivato nei suoi pressi abbasso il finestrino, lei si avvicina, mi da un bacio sulla guancia, poi: Io: e questo ti sembra abbigliamento per andare a prendere l’aperitivo? Così conciata non ti fanno entrare nemmeno in un’osteria. Simona: perdonami zietto, volevo ...
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