Adelina
Data: 15/06/2021,
Categorie:
Incesti
Autore: maxmacs, Fonte: EroticiRacconti
da un racconto di un amico. "Nicò, mò scendi e va giocare al pallone. Torna alle sei, no prima". Quando mi mamma mi diceva così capivo che dovevo sparire dalla circolazione e tornare a casa non prima delle 6. A volte me lo diceva quando mio papà rimaneva a casa quei giorni che non lavorava sulla nave. Altre volte invece quando ci veniva a trovare zio Gianni, suo cugino. Zio Gianni era il cugino pure di zia Concetta, e pure zia Concetta mandava la figlia a giocare per strada quando andava da loro zio Gianni e così ci ritrovavamo con mia cugina Adele a passare i pomeriggi insieme. "Adelì ma tu lo sai perchè stiamo sempre per strada o no?". "Pe' yocare fori". "No Adelì, te lo faccio vedere la prossima volta". E così, una volta che mio papà era per mare e da noi era venuto zio Gianni ed io mandato per strada, portai mia cugina dietro casa, che tanto c'erano le finestre al piano mezzanino e si sentiva tutto. "No, Nicò, non ci credo a quello che dici". "A no? Allora vieni, qui". Le misi le mani a mò di scalino davanti a me e lei salì. "Più in alto, Nicò, non vedo". Adelina era più piccola di me di quattro anni ed era ancora una mezza bambina, rispetto a me che avevo già sviluppato e mi facevo le pippe, era leggera e la tirai su. Mise prima una gamba su una spalla e poi l'altra, ed io stavo con la testa sotto la sua gonna e il naso attaccato alle sue mutandine, le mani sul sederino. "Si li vedo Nicò, zio Gianni ci sta sopra a tua mamma, la schiaccia e spinge. Sono tutti nudi! ...
... Fammi vedere ancora!". Con il mio naso attaccato lì sentivo forte questo odore che aumentava, e mi piaceva. Tenendola per le chiappette la spingevo verso di me con il naso nelle sue mutandine, muovendo la testa a destra e a sinistra. Allungavo la lingua e la leccavo sulle mutandine. "Che bello vederli, Nicò, e che pisello grande ha lo zio". Poi l'ho tenuta con una mano sola e liberato l'altra, e ho iniziato a passare il pollice sulle mutandine, all'altezza del mio naso e della sua passera. Le mutandine erano bagnate e spingevo con il dito. Lei non diceva niente, forse neanche se ne rendeva conto. Allora mi sono fatto largo tra le sue mutandine e ho messo il pollice sulla passerina, tutta bagnata. Lei stava sempre su a guardare mia mamma e mio zio che scopavano, io che tenevo sopra di me questo scricchioletto, con una mano sul sedere e il dito dell'altra sulla passera. "Che fai Nicò?". "Niente, Adelì, non ti piace?". "Si che mi piace, è bello". Se avessi avuto un'altra mano mi sarei segato. Ma non ce l'avevo, e allora la tirai giù, "Ora stai seduta, Adelì, che devo fare una cosa". Mi tirai fuori il pisello e iniziai a segarmi davanti a lei. Mi guardava estasiata la cappella gonfia, con gli occhi e la bocca aperti. "Avvicinai il mio pisello alla sua testolina, "lo vuoi annusare?". Ci mise il naso per sentirne l'odore, poi si tirò indietro a guardarmi. Avevo il cazzo durissimo e andavo velocissimo con la mano, non venivo ancora. Poi la tirai a me, con il suo visetto appoggiato alla ...