Cornuto - Una proposta oscena 2° episodio
Data: 22/06/2021,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Cuck 2014, Fonte: EroticiRacconti
Quella notte,cioè quel mattino,non ero riuscito a chiudere occhio. Il ricordo di mia moglie alle prese con tutti quegli sconosciuti che facevano a gara per toccarla,penetrarla ed irrorarla di sperma in ogni anfratto ed ogni lembo di pelle,mi aveva tenuto in uno stato di parossistica eccitazione. Nonostante il pompino che mi aveva fatto mia moglie prima di addormentarsi tra le mie braccia,avevo una erezione dolorosa che non mi aveva abbandonato per tutta la "notte". I testicoli mi dolevano come se qualcuno me li avesse martellati e quel senso di inquietitudine che mi aveva assalito nel momento stesso in cui mia moglie mi aveva fatto quella oscena proposta,non mi aveva concesso un attimo di tregua. Lei aveva dormito sempre girata sul fianco stretta al mio corpo senza staccarsi neanche per un attimo ed il velo di sudore che si era formato al contatto della nostra pelle,me la faceva sentire ancora più vicina ed innamorata. Eravamo come due innamorati in un corpo solo. L'orizzonte era già illuminato dal sole che stava sorgendo quando siamo andati a letto. Dopo il bacio lei è caduta di schianto in un sonno profondo mentre io restavo avvolto dai mie pensieri e dagli odori di sesso che lei si portava ancora addosso non avendo avuto il tempo,sfinita dalla stanchezza,di fare una doccia. Fortunatamente,l'alba sorgeva di domenica e dunque,non vi era il problema di doversi alzare per andare al lavoro. Era le 12 quando,senza aver mai chiuso gli occhi(forse mi ero anche addormentato per ...
... qualche minuto o qualche ora e se anche l'avessi fatto,era un sonno/sogno talmente in continuità con la veglia che era come se non avessi dormito)mi ero alzato. A fatica mi ero sciolto dall'abbraccio di mia moglie che,non essendosi accorta del fatto che non ero più accanto a lei,aveva mantenuto la stessa postura. Per qualche istante,mi ero soffermato a guardarla ed il suo viso illuminato da un sottile fascio di luce che filtrava attraverso le imposte,me la faceva apparire come fosse la mia dea nume dell'amore e dell'eros. Ai miei occhi appariva beata e sorridente. Aveva un'aria dolce che nulla aveva da spartire con i suadenti e ammiccanti atteggiamenti da mantide religiosa che aveva mentre,circondata da tutti quei pretendenti,mostrava le sue grazie offrendo a tutti,effimeri e devastanti momenti di piacere. Certo in quei momenti prevaleva in lei l'istinto che trasforma una femmina da preda in cacciatrice con il supremo compito di riprodurre la specie attraverso l'affascinazione del maschio e il reciproco sublime godimento. Con la sua immagine negli occhi,ero andato in cucina a farmi un caffé e preparare una leggera colazione per lei prima di mettermi a cucinare una dei suoi piatti preferiti. Quando si è svegliata erano oramai le 14. Dopo il caffé ed alcuni biscotti,aveva voluto che facessimo la doccia insieme e dopo esserci asciugati abbiamo fatto l'amore. Mentre eravamo a tavola,era squillato il suo cellulare. Era il capo della sua azienda che la invitava a cena per quella sera ...