Pedicure...
Data: 23/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: crowley71
Il mio rapporto con S. era da anni sempre lo stesso: nessuno dei due ci aveva mai provato con l’altro, ma spesso passando molto tempo insieme gli sguardi lasciavano intuire tutt’altro che una semplice amicizia. Si rideva, si scherzava e si facevano battute, anche sul sesso. A volte durante qualche pausa capitava di raccontarci qualche avventura della notte precedente.
Insomma c’era una certa intimità tra me e S. e forse anche per questo nessuno dei due si spingeva oltre. La paura di rovinare qualcosa di bello come l’amicizia aveva sempre frenato i nostri istinti.
Un giorno però andò diversamente dal solito. Si presentò a casa mia appena dopo pranzo. A breve avremmo dovuto sostenere un esame all’università. All’Università seguivamo quasi sempre i corsi insieme e di pomeriggio a casa mia ci confrontavamo sulle lezioni del mattino.
Arrivò a casa mia vestita in modo molto succinto. Ai piedi aveva delle scarpe aperte, col tacco. Aveva quasi sempre un buon profumo e non appena metteva piede in casa trasformava tutta l’atmosfera nell’ambiente.
Prima di cominciare a studiare decidemmo di bere qualcosa e poi immergerci nello studio. Mi misi seduto accanto a lei a bere e quasi per gioco le dissi che stava molto bene vestita così, anche se il suo seno prosperoso quasi le fuoriusciva dal top.
Sorrise, le piaceva tanto ricevere complimenti. Mi raccontò che era passata dall’estetista a fare la pedicure in mattinata e non aveva ripetuto nulla di Filosofia. Presi la palla al ...
... balzo: pedicure? posso farlo io?”.
Ancora una volta mi sorrise, guardandomi come a dire: “vuoi intendere proprio quello!?”. Lo leggevo negli occhi che aveva capito fin troppo bene le mie intenzioni. Quei piedi cosi curati, quei tacchi e quelle unghia appena fatte mi mandarono fuori giri. Ancora una volta, per stuzzicarla e per ricevere un cenno anche da lei, la invitai a togliere le scarpe se avesse preferito mettersi comoda sul divano. Apprezzò molto, anzi colse subito anche lei la palla al balzo per rispondere alla mia battuta: “perché vuoi mettermi la crema?”.
Intanto, rapidamente le sfiorai i piedini con la mano. Glie li accarezzai. Lei sobbalzò un po’. Forse dal piacere, forse perché spiazzata o perché aveva provato un brivido. Ma mi lasciò fare e anzi si distese apprezzando il lieve massaggio ai piedi che avevo cominciato a farle.
Disse sempre sorridendo: “così mi fai addormentare”, quasi miagolò dal piacere e dal senso di rilassatezza che stava provando. Sorrisi anche io e presi subito il discorso in mano
Aspettavo solo il suo via, continuai ad accarezzare il piede. Salivo fino alla caviglia, facevo quasi un giro intorno con le dita e ritornavo giù. Passavo sotto alla pianta fino ad arrivare alle dita. Le passavo le dita tra le sue. Avrei voluto subito leccarglieli. Ma non sapevo ancora come avrebbe reagito se glie lo avessi chiesto.
Poi quasi come se mi avesse letto nel pensiero, sollevò un piede verso la mia faccia. Iniziò giocando, scalciando, ridendo ...