1. .Orchidea elvetica - prima parte.


    Data: 23/06/2021, Categorie: Hardcore, Maturo Autore: BR_LKW, Fonte: xHamster

    Sì, ero solo. La mia lunga e temporalesca relazione con Stefania era finita e la quiete dopo la tempesta mi lasciò in cuore una solitudine e un senso di inadeguatezza più unici che rari.La nostra storia mi aveva isolato da ogni legame d’amicizia e progressivamente persi i contatti con tutti i miei compagni di avventure. L’amore di Stefania germogliava velenosa gelosia verso i miei affetti, tant’è che soffocai nell’impenetrabile bolla che ella aveva creato intorno al nostro rapporto. Poi la bolla esplose e annegammo nella bile tentando di affogarci a vicenda e dimenticando in un battito d’ali d’avvoltoio tutto ciò che di buono c’era stato tra di noi.In questi momenti stare soli é un bypass per i pensieri avvilenti, per cui la presenza umana del Blues to Bop di Lugano avrebbe potuto distrarre un po’ la mia anima alla deriva.Mi soffermai in una piazzetta a sedare l’amarezza facendomi assordare dalla frizzante sezione fiati di una band statunitense intenta a sciorinare un rhythm & blues figlio del voodoo .Facendo una panoramica sugli astanti, intravedo nella semi-oscurità un bell’esemplare di femmina.Si distingueva nel nugolo di spettatori jazzomani per la carnale elementarità del suo aspetto hippie chic, pienamente in conflitto con il siliconato puttaneggiamento dalla fica inaridita che fino a poco prima marciava dinanzi ai miei occhi mentre, seduto su di una panchina, rilassavo le membra sfinite dalla settimana di lavoro.Ella era una graziosa quarantenne : una c a s c a t a di ...
    ... capelli lisci e corvini circondavano un viso armonioso, su cui un paio di occhialetti da professoressa sexy poggiavano su di un minuto naso all’insù. Una manciata di graziose efelidi campeggiava sul naso estendendosi fin sotto gli occhi, rendendole il viso agrodolcemente procace.Il suo abbigliamento leggermente ampio lasciava trasparire poco della sua fisicità, ma le caviglie fini e i perfetti piedi snelli dalle ben curate unghie smaltate di nero, erano testimoni anatomici di un fisico sottile e aggraziato.Il primo pensiero che mi sfiorò la mente è che avrei voluto carezzare quelle meravigliose estremità, sentire la pianta del metatarso sul mio petto per poi veder risalire l’intero piede verso l’alto, fino a raggiungere la mia bocca con le dita. Avrei poi premuto il mio viso contro la pianta del suddetto per baciarlo ripetutamente su tutti i lati fino a raggiungere progressivamente la caviglia, le cosce e il suo sesso intriso di umida eccitazione.Di risposta il mio pene rigonfiò prepotentemente la patta dei pantaloni. Dovetti ringraziare il fato che la camicia di cotone nero che indossavo andava a coprire quell’imbarazzante turgore genitale.Risalii velocemente con lo sguardo dai piedi verso l’alto , notando una piccolo seno i cui capezzoli pungevano una camicetta di cotone e il cuore mi sobbalzò con una serie di intense diastole quando mi accorsi che lei mi stava osservando.Le sue mani sottili reggevano un bicchiere di plastica quasi a secco di birra e i suoi brillanti occhi ...
«123»