1. Il muro


    Data: 24/06/2021, Categorie: Prime Esperienze Autore: AnonimoElegante

    ... lui che da quel momento si sarebbe occupato dei rapporti con i fornitori.
    
    Mi tranquillizzai e finalmente alzai gli occhi guardando il mio interlocutore. Jonathan non è bello questo non posso dirlo ma è uno di quegli uomini che mostrano sicurezza, esperienza, raffinatezza. Occhi scuri capelli mossi brizzolati, fisico longilineo quel giorno vestiva con pantaloni eleganti scuri, camicia bianca cravatta e maglia azzurra.
    
    Mi fissava.. e solo ora avevo realizzato che da quando ero entrata nel suo ufficio mi stava scrutando senza mai distogliere il suo sguardo dai miei occhi. Mi disse in tono deciso di fargli leggere il contratto che avevo preparato in mattinata; lo tirai fuori dalla borsetta, lui lo prese si alzò in piedi ed iniziò a passeggiare alle mie spalle leggendo ad alta voce. Ad un certo punto il silenzio. Non so perché quel silenzio…. mi sentii in soggezione… mi sentii appoggiare una mano su una spalla poi nulla ancora in silenzio tornò a sedersi.
    
    Mi guardò nuovamente e mi disse che qualcosa mancava, non era convinto e riteneva i costi orari del servizio comunque cari.. disse che dagli accordi presi non pensava venissero fuori certe cifre. Ed iniziò a giocare con le mie insicurezze professionali spogliandomi di qualsiasi certezza in materia legale e amministrativa. Ogni riga, proposta, calcolo, ogni parola di quel contratto ora mi sembrava sbagliata.
    
    La realtà è che nel preparare l’offerta avevo commesso un errore di calcolo. Se ne era accorto ed il suo ...
    ... disappunto era palese, io mi sentivo nelle sue mani e pendevo dalle sue labbra… parola dopo parola…. cosa avrebbe detto?
    
    Ed i miei incubi si palesarono: “Anna scusi ma questo contratto non lo firmo”.
    
    Mi sentii venir meno. Carlo… il mutuo.. l’azienda… mi rifacevo i calcoli e sostenere un’azienda di 25 dipendenti senza il principale cliente era impossibile. Mi domandavo come avevo potuto commettere l’errore, ripercorrevo mentalmente tutti i passaggi e le formule che avevo utilizzato nel calcolo del preventivo. Stavo consegnando a piene mani una scusa credibile per far annullare un accordo preso la sera prima.
    
    Quell’azienda era dei miei suoceri ed ora mi sentivo responsabile. Ma cosa potevo fare? Cosa. E provai si lo ammetto perché a volte quando una persona si trova spalle al muro ci prova… provai a fare la civetta. In fondo l’errore non era poi così grave, gli accordi presi, ci eravamo stretti la mano e ci provai.
    
    “dai su Jonathan non posso tornare a casa senza quella firma altrimenti mio marito non mi farà più entrare… poi che fai? Mi ospiti tu a casa?”
    
    Non me ne resi conto ma quella fu la frase che cambiò tutto.
    
    Lui si alzò e mi venne in contro appoggiandosi alla mia sinistra sulla scrivania mi disse che lui mi avrebbe adottata volentieri ma che era un uomo particolare e non era consigliabile stargli accanto.. lo disse scherzando e lessi nella sua voce una sorta di spavalderia.
    
    Continuai dicendo che avevo bisogno di quel contratto, che in fondo le regole le ...
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