1. 203 . Laura, suo fratello, la sensuale attesa e...


    Data: 03/01/2018, Categorie: Etero Incesti Autoerotismo Autore: ombrachecammina, Fonte: RaccontiMilu

    Alessandro, la tua voce calda, disturbata dal ronzio monotono dell�auto che viaggia, mi dice che stasera farai tardi, sensuale mi sussurra di non aspettarti sveglia, rammaricata mi annuncia che se riesci arrivi per mezzanotte, con amore mi lascia l�incertezza sublime, la sorpresa ed il desiderio d�attenderlo.Mi chiamo Laura e di Alessandro sono l�amante segreta.La sua attesa è sempre dolce, ma in questi frangenti mi coglie la bramosia d�averlo subito mio. Sento la marea salire dentro, l�onda gonfiarsi e rompersi a riva.Quand�ero bambina e l�estate era lunga, e l�estate era il mare, amavo quei giorni di vento in cui la mamma diceva �oggi non andiamo in spiaggia�, ma poi si lasciava convincere, e in spiaggia ci portava lo stesso. Rammento che in cambio lei pretendeva che noi tenessimo la canotta. E poi ci vietava di fare il bagno perché c�era mare grosso e la bandiera rossa sul palo.Attendo Alessandro e chiudo gli occhi, e prendo il largo, mi lascio scivolare sul divano lanciando le scarpe sul pavimento, il più lontano possibile. Una fa toc mentre colpisce la libreria. L�altra scivola sul pavimento e finisce contro la porta.Poi la mamma cedeva ancora e ci lascava togliere anche la canotta. Il mio era un petto di bambina quello che liberavo felice, non ancora di donna, ma già allora sentivo forte la gioia d�appartenere al gentil sesso. Tu, mio compagno di giochi da sempre, con il tuo costumino rosso, correvi e poi assieme a me scavavi gallerie nella sabbia, la stessa sabbia che ...
    ... poi mi gettavi addosso e fuggivi via correndo.Quando insistente frignavo e tediavo la mamma, lei esausta cedeva, ed acconsentiva a farci fare un bagno in quel mare che io anelavo m'avvolgesse. Ma attenta e premurosa lei ci seguiva con apprensione dalla battigia.�Non andate troppo al largo!!�Allora, a pochi metri da lei, giocavamo con le onde, da esse ci facevamo prendere, sollevare e spingere a riva, io con i capelli colanti ed arruffati, intrisi e sbarazzini, e tu con la tua spazzola ispida in testa uscivi stanco per andare a sederti sotto l'ombrellone. La mamma non mi perdeva mai di vista, mentre io con voce squillante, argentina, ridevo di gioia e mi tuffavo di nuovo e di nuovo e poi ancora e ancora, all�infinito, fin quando la mamma veniva a recuperarmi e mi conduceva sull�asciugamani e ci spogliava entrambi avvolgendoci negli asciugamani. Per me il piacere non era mostrare quelle piccole e acerbe montagnole, non era esibire il sederino perfetto, non era l'adulto e ancor lontano pensiero di toccare o farsi stringere dalle mani affamate di un ragazzo, era invece il grande ed innocente piacere, di sentire il vento giocare sulla mia vergine pelle. In quei momenti durante i quali il mio corpo nudo rappresentava la libertà e l�innocenza, mi sentivo felice e avrei voluto che quelle giornate non finissero mai.Amo da sempre il mare e dentro la mia �barca vuota", dentro a questa casa vuota, in questo momento non c�è Alessandro. La mia zattera è in balia delle onde, quelle onde che ...
«123»