I suoi occhi mi fanno sognare
Data: 27/06/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Paoli
Mi chiamo Simone, ho 23 anni e da poco sono Direttore della Divisione Italiana dei Servizi Segreti Europei, d'ora in avanti abbreviati in ESSID. Fisicamente sono un ragazzo come tanti, 1.80 circa, un tono muscolare non troppo definito.Ma passiamo a ciò che mi è successo, alcune settimane fa.Sono in ufficio, quando Giorgio, mio collaboratore, entra nella stanza-"Direttore, abbiamo la scorta all'ingresso, siamo pronti per andare"- -"Arrivo, prendo le pratiche e ti raggiungo giù"- Tempo di recuperare alcuni fascicoli dalla scrivania e esco dall'ufficio, prendo l'ascensore e mi ritrovo nell'atrio; do le ultime istruzioni al responsabile, esco e salgo in auto. Mezz'ora dopo arriviamo in aeroporto, check-in, controlli e siamo imbarcati; dopo un'ora abbondante di volo arriviamo a Francoforte, sede di un congresso annuale per la sicurezza.Arriviamo subito in albergo, magnifico, come sempre, Giorgio mi accompagna alla mia stanza -"Due agenti saranno qui fuori nel caso avesse bisogno, noi ci troviamo domani per la colazione, buonanotte direttore"- -"Anche a te Giorgio, grazie"-.Appoggio sulla scrivania della camera la borsa ed esco di nuovo per fare quattro passi, gustandomi l'aria fresca di Francoforte. Sono all'ingresso quando sento una voce familiare, mi giro, pensando ad un collega, invece vedo lei, Beatrice, mia compagna di classe alle superiori: non è bassa, sarà sul metro e sessantanove/settanta, capelli biondi, due meravigliosi occhi azzurro-scuro, che tante volte mi hanno ...
... fatto sognare. Mi avvicino a lei, facendomi spazio tra la gente che affolla la hall dell'albergo; -"Bea? Che ci fai qui?"- Lei si gira e mi osserva con quei suoi splendidi occhi -"Simo? Che ci fai tu qui piuttosto, io sono interprete per il Congresso di Sicurezza"- -"Pensa, io sono qui per lo stesso motivo più o meno, mi hanno eletto direttore del ESSID"- -"Ah, non sapevo, congratulazioni allora"- -"Ti ringrazio, hai da fare? Possiamo andare a bere qualcosa, conosco un locale non molto affollato qui vicino"- -"Certo, perché no, aspettami fuori, vado a prendere la giacca"-.Mi avvio verso l'uscita, tempo cinque minuti e lei mi raggiunge; per arrivare al locale ci mettiamo dieci minuti, nei quali parliamo del più e del meno e su cosa abbiamo fatto dopo il diploma. La serata passa velocemente, rientrati in albergo mi confessa di non avere una camera per la notte, per un errore di prenotazione; -"Nessun problema, vado a parlare col responsabile e ti trovo una sistemazione"- -"Speravo mi proponessi di rimanere nella tua stanza"- -"Beh, se vuoi, per me non c'è alcun problema lo sai"- -"Allora è deciso..."- conclude lei.Arriviamo in camera, congedo le due guardie e sistemo un cuscino ed una coperta per dormire per terra, appena mi vede mi sussurra -"Dove pensi di dormire tu?"- -"Per terra, ovviamente"- e lei -"C'è posto per entrambi nel letto"- inutile confessarvi i miei ovvi pensieri. Ci infiliamo sotto il caldo piumone (io sono solito dormire in boxer e maglietta, e non ho altro per la ...