1. L'iniziazione


    Data: 28/06/2021, Categorie: Etero Autore: _lucrezia_

    ... nell'altra mano, questi si avvicinò a me ma prima salutò mia nonna, le diede il cesto e la coppa, poi guardò me e infine si mise a sedere sulla sedia su cui prima ero seduta io.
    
    L'uomo mi guardava con il suo sguardo intenso che io cercavo di fuggire non riuscendovi peraltro, fu mia nonna a riscuotermi chiamandomi alla realtà, gridò il mio nome da strega, l'unica volta che si doveva sentire, la prossima quando non sarei più stata di questo mondo, poi mi ingiunse di togliermi la veste da novizia.
    
    Io la tolsi e rimasi completamente nuda, in piedi su quel masso, davanti a tutte quelle persone che mi guardavano, ma soprattutto davanti a lui che non smetteva di fissarmi intensamente.
    
    Poi dalla cesta mia nonna prese dei ceri e delle coppette dove versò il liquido che era nella coppa e a cui diede fuoco come pure ai ceri; in un instante il fumo mi avvolse e io caddi in uno stato di semi incoscienza, probabilmente c'erano delle sostanze allucinogene li dentro.
    
    Ricordo vagamente di mia nonna nuda che saliva sul masso con me, che mi alzava le mani e me le legava al palo, mia nonna che spargeva muschio sulla pietra, poi scese e inizio a cantare e dietro di lei pure gli altri iniziarono a cantare.
    
    Io oramai ero in uno stato di veglia catatonica, vedevo luci che non c'erano, il mio corpo ondeggiava al ritmo del canto, dalla mia bocca usciva una cantilena che ritmava il canto e solo a quel punto lo vidi.
    
    Il caprone sacro veniva verso di me ballando, danzava come il dio Pan ...
    ... nelle rappresentazioni pagane che avevo visto a scuola, ma forse era solo un parto della mia mente.
    
    Danzava e mi guardava ballare la mia danza, legata al palo muovevo il corpo come potevo al ritmo del canto, non ero più la ragazza di tutti i giorni, non so cos'ero, ballavo e basta.
    
    E guardavo quel caprone che saltando veniva verso di me, ne ero ossessionata; quando saltò sulla pietra dov'ero cercai di saltargli addosso ma lui era sfuggente, gli guardai il sesso mostruosamente eretto e gridai tutta la mia voglia di lui con un grugnito gutturale, non parlavo più, il mio cervello era obnubilato da ciò che volevo e dovevo fare.
    
    Lui mi sfuggiva, salva giù e poi mi risaliva sul sasso ma non riuscivo mai a toccarlo, nemmeno a sfiorarlo, allora gli sputavo addosso sperando di sentire col mio sputo il contatto che questo aveva con la sua pelle e gridavo frasi oscene e grida gutturali senza senso.
    
    Sentivo il mio corpo che cercava lui, lo sentivo gridare tutta la sua voglia, urlava il mio corpo più di quanto urlassi io stessa e lui il caprone giocava con me.
    
    Il tutto durò si e no una mezz'ora in cui io persi davvero il lume della ragione e raggiunsi l'apice dell'animalità, poi il caprone si sdraiò sul sasso sotto i miei piedi, mia nonna che era salita anch'ella dietro di me, con un coltello tagliò i legacci che mi tenevano bloccata al palo e io urlando come una furia mi avventai con il mio sesso su quel grosso cazzo che mi aspettava pulsante, diritto e caldo.
    
    Immenso, ...