1. Idillio - Guy de Maupassant


    Data: 29/06/2021, Categorie: Feticismo Tabù Autore: Cowslover, Fonte: xHamster

    ... strette, succhiandosi le gote.Ella mangiava con ingordigia, e beveva continuamente sorsate di vino per mandar giù le uova, e poi si fermava per respirare.Fece sparire ogni cosa: pane, uova, vino. Quando lei ebbe finito di mangiare, il giovanotto richiuse gli occhi. La donna si sentiva un po’ oppressa e cominciò a slacciarsi il corpetto; subito l’uomo si rimise a guardarla.Ella non se ne curò, continuò a sbottonare; e la forte spinta del seno muoveva la stoffa, facendo intravedere tra le due mammelle, nell’apertura sempre più larga, il biancore degli indumenti e della pelle.La contadina si sentì meglio, e disse in italiano: – Fa così caldo che non si respira.Il giovanotto rispose nella stessa lingua e con lo stesso accento: – È il tempo che ci vuole per viaggiare.Ella domandò: – Siete piemontese?– Sono di Asti.– Ed io di Casale.Erano delle stesse parti. Cominciarono a discorrere.Fecero quei soliti discorsi insignificanti che la gente del popolo fa sempre e che bastano ai loro cervelli tardi e limitati. Parlarono dei loro paesi. Avevano dei conoscenti in comune. Rammentarono delle persone, diventando sempre più amici ad ogni nuovo nome che entrambi conoscevano. Svelte e rapide le parole uscivano dalla loro bocca con le finali sonore e la cantilena dell’italiano. Dopo parlarono di sé.Lei era sposata; aveva già tre bambini che aveva affidato a una sua sorella, perché aveva trovato un posto di balia, un buon posto in casa di una signora francese, a Marsiglia.Lui era in cerca di ...
    ... lavoro. Gli avevano detto che l’avrebbe trovato da quelle parti, dove si stava costruendo molto.Poi tacquero.Il caldo si faceva insopportabile e arroventava il tetto delle carrozze. Una nube di polvere correva dietro il treno e vi penetrava; i profumi degli aranci e delle rose diventavano più possenti, pareva che fossero più densi, più pesanti.I due viaggiatori si riaddormentarono.Riapersero gli occhi quasi nello stesso momento. Il sole calava sul mare, illuminando l’azzurra distesa con un torrente di luce. L’aria s’era rinfres**ta e diventava più leggera.La balia ansimava; aveva il corpetto slacciato, le guance tremanti, gli occhi appannati; e disse con voce oppressa:– È da ieri sera che non allatto; mi sento come se dovessi svenire da un momento all’altro.Non sapendo cosa dire, lui non rispose. La donna soggiunse: – Quando si ha il latte che ho io, bisogna allattare tre volte al giorno, altrimenti si sta male. È come se avessi un peso sul cuore, un peso che mi leva il respiro e che mi spezza le ossa. È una disgrazia aver tanto latte.– Certo, è una disgrazia. Vi deve dar parecchio fastidio… – rispose lui. Infatti pareva che la donna si sentisse molto male, accasciata e quasi estenuata. Mormorò: – Basta premere un poco sopra perché il latte schizzi come da una fonte. È proprio curioso da vedersi. Non sembrerebbe possibile. A Casale i vicini venivano sempre a vedere.– Ah, davvero? – disse lui.– Sì, certo. Ve lo farei vedere anche a voi, ma non servirebbe a nulla. Ne uscirebbe ...