1. Passaggio ad una sconosciuta


    Data: 01/07/2021, Categorie: Etero Autore: fallo_ora

    ... era tesa e nervosa; dava l’impressione di una persona che si stà rendendo conto di essere andata troppo oltre.
    
    Questo pensiero mi eccitò come mai mi era successo nella mia vita. Con una rapida manovra mi portai tra le sue gambe e mi resi conto di non poter più aspettare. Non volevo semplicemente scopare, volevo possederla! Le appoggiai la cappela dolcemente e con un colpo di reni, in un attimo, fui dentro di lei che reagì con un grido e un forte spasmo muscolare. Presi a penetrarla come un forsennato e sebbene più che scivolarle dentro la stessi trafiggendo lei non disse niente, pensava solo a tenere gli occhi chiusi e le mani sul mio petto e dalla bocca emetteva quei gemiti particolari che solo una brusca penetrazione può provocare.
    
    L’espressione che le vedevo in viso era un misto tra sorpresa e rassegnazione. In un’altra occasione probabilmente mi sarei quasi incazzato, ma in quel momento tutto quello che volevo era che cominciasse a lamentarsi delle mie maniere. Ricordo ancora nitidamente le variazioni di peso sul sedile e le risposte inevitabili del suo corpo ogni volta che spingevo fino in fondo. Avvicinandomi al suo orecchio iniziai a dirle cose del tipo’ti piace essere scopata come una troia è’ Ho sentito che avevi voglia di cazzo appena ti ho vista! Come mai una puttana come te ha una fica così stretta’ Ma non ti preoccupare che ci pensoio a darti una rettificata! Voglio riempirti col mio latte lurida!’. ...
    ... Rimase immobile e in silenzio per tutto il tempo, ma quando le dissi che di lì a poco le sarei venuto dentro, allora si accese come una lampadina e cominciò a pregarmi di non farlo; avrebbe fatto qualsiasi cosa ma non voleva che le venissi dentro. In quel momento sentirla così vulnerabile non fece altro che eccitarmi sempre di piu. L’accontentai e non le venni dentro, ma volevo finire in bellezza la serata, così le appoggiai una mano dietro la nuca e guidai la sua testa verso il mio pene impaziente di essere accolto dalla sua bocca. Pensai che sarebbe stato necessario spingere la sua testa su e giù per farmi spompinare, ma quando cominciò a leccarmi la cappella capii che non sarebbe servito. Le piaceva succhiarmi la punta del cazzo e poi stuzzicarmi con la lingua calda la pelle del prepuzio. Era davvero straordinaria e entro breve mi resi conto di non poter più resistere, allora le afferrai la testa, la spinsi verso il basso con forza e lasciai che i fiotti caldi del mio piacere la inondassero. Il mio orgasmo fu decisamente potente, tanto da percepire i suoni che il mio sperma faceva contro le pareti della sua bocca. Per completare l’opera le appogiai una mano dolcemente sulla gola in modo da sentire attraverso le sue contrazioni la mia sborra scenderle nello stomaco. Credo che sia stata l’unica occasione della mia vita in cui non mi sia dispiaciuto farmi un centinaio di chilometri d’auto alle sei del mattino. Grazie Laura. 
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