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Fantasia
Data: 09/07/2021, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: grossanerchia, Fonte: Annunci69
Sono entrato in punta di piedi. Dalla porta socchiusa gli ho spiati. Erano distesi nudi dopo aver fatto l’amore. I sessi ancora caldi e rossi. Parlavano, come facevano spesso dopo essere stati insieme. Parole, sorrisi, mani e carezze in una giostra di movimenti rosei e tondi. Lei meravigliosamente cinta da una collana di perle che arrivava al suo segreto. Lì tra le gambe, sul monte depilato di un pudico candore, sopra una perla birbante e nervosa per i riflessi che riceveva ed emanava. Lui ben fatto. Nodoso, aspro nelle membra tornite e bronzee. Una gamba piegata verso di lei e l’altra distesa. Apparivano così. Tra quelle lenzuola maltrattate e uniche spettatrici dell’amplesso. Li osservai….e cercai di immaginare come fosse stato ….forte? Bagnato e viscoso? Tenero? Con gli occhi aperti? Cosa si dissero? E le bocche? Veloci o pigre? Avide di assaporare fino all’ultimo umore? Poco importava. Era il momento in cui si stava nudi, uno di fronte all’altra. Senza vergogna e in un’atmosfera sospesa. I corpi teneri e ancora sudati, salati sembravano riflettere la poca luce della stanza, illuminata da una lampada nonostante fuori fosse giorno. Come se il tempo fuori fosse di altri mentre lì, il giorno seguiva altri ritmi….. Aspettai che si assopissero. Mi spogliai nell’elegante corridoio rosso con la specchiera. Il mio corpo da giovanetto. Ancora in divenire. Un uomo non ancora formato. Il petto glabro e la barba appena accennata. Mi osservai allo specchio. Il ...
... riflesso che mi ritornava era quello di un giovane poeta. Un Apollo appena cresciuto. Il petto piatto segnato da linee sottili. Capezzoli rosei e irti per l’eccitazione. Sentivo le voci dalla camera affievolirsi e gli sguardi sprofondare in un sonno ristoratore dopo la piacevole cavalcata tra le lenzuola. Il mio membro appena eretto. Loro quasi addormentati. Di passaggio tra le spalle di Dioniso alle mani di Morfeo. Aprì la porta e senza dire nulla e mi soffermai a osservarli, nudi e onesti. Respiravano con le narici. I sessi emanavano ancora il torpore, l’odore e il colore febbrile della meccanica amorosa. La mia eccitazione salì e con un movimento lento e deciso mi stesi fra i due. Strisciai tra quei corpi. Nessuno si mosse. Non capì se mi percepirono o dissimularono per attirarmi tra di loro. Amavano fare questi giochi. Avranno mai fantasticato sull’altro? Hanno mai desiderato un altro uomo? Ero di carne e ossa o un flutto emanato dalla loro fantasia? Steso fra loro sentì la testa del mio organo bagnarsi e sorgere lentamente. Ricurvo in modo inusitato. Fu lei, con gli occhi appena socchiusi a sussurrarmi ‘’….Fammi godere ancora….scendi lentamente…..’’ E le mie mani eseguirono. Accostai il palmo sulla coscia. Mani sottili, tremanti ma impavide si spostarono verso il suo segreto. La collana di perle era ancora lì. Ostrica di pelle. Fuori tinteggiata di mosto e dentro vivida, tenera e irrorata ancora del suo seme. Appoggiai le mie mani su due perle e ...