1. Tradizione2


    Data: 19/07/2021, Categorie: Incesti Autore: Fiumara, Fonte: EroticiRacconti

    ... intenzioni della madre e, a sua volta, si coricò sulla tovaglia, il cazzo bello svettante verso il tetto. La Rosina si piegò alle spalle della Uccia e cominciò a leccarle il buco del culo, spingendo la lingua più dentro che poteva per lubrificarlo bene. Poi prese l’amica e la baciò, accompagnandola verso il figlio. Uccia aprì le gambe, portandosi sopra Paolo e cominciò a scendere, portando le braccia dietro a trovare l’appoggio sulla tovaglia. Rosina aspettò che avesse trovato l’equilibrio, poi la fece scendere col bacino. Impugnava il cazzo di Paolo e lo indirizzava sapientemente verso il buco del culo di Rosina. Si dilatava lentamente, mentre il cazzo conquistava strada nele viscere pochi millimetri per volta e sul volto di Uccia si poteva notare un’espressione di dolore. Ma non rinunciava! Anzi: “Spaccami, Paolo! Spaccami che lo voglio sentire uscire dalla bocca. Rosina mia, e che c’è di meglio del cazzo, per passare la giornata?” “Come che c’è di meglio, Uccia? Non lo sai?” “C’è di meglio?” “Certo che c’è!” fece inginocchiare Rosario di fronte alla madre e lo aiutò a penetrarla. “Due cazzi, Uccia mia!” e detto questo, cominciò ad assecondare il ritmo dei due giovani, mentre l’amica si abbandonava a gridolini e sospiri di piacere. “Così è bello! Mai ne avevo presi due: ma è meraviglioso! Beata a te che te li sei già fatti!” “Tranquilla, Uccia! Mo’ ce li dividiamo. Tanto questi non si stancano mai: beata ...
    ... gioventù!” I due giovani diedero il meglio e si fecero pure la Rosina, obbligando le mamme a bere la sborra, non una e manco due volte, ma addirittura tre. Che quelle troie, poi, non chiedevano di meglio, golose come erano. Quando finalmente si quietarono, rimanendo tutti e quattro stesi per terra, nudi, la Rosina raccontò della scommessa e di come da mesi i due ragazzi la scopassero di concerto. “La prima volta, Uccia mia, pensavo di morire di vergogna. Ma poi ci ho preso gusto, che anzi due, qualche volta, mi sembrano pochi!” “E ti capisco, Rosina! Mamma mia quanto mi è piaciuto!” Intanto, Paolo e Rosario cominciavano a mostrare segni di nuovo vigore. “Figli miei, ma che c’avete?” “E mamma mia, si tu che ci hai fatto eccitare… almeno a me!” “Io?” “Che certo! Me n’ero accorto che ti sarebbe piaciuto prendere più cazzi, ma sentirtelo dire è stato così bello!” “Vacci piano, Paolo mio, che Rosario ce n’è uno solo!” “Me, mo’! Tu mi non mi consideri, Rosina! Che sono in debito con te e qualche amico ce l’ho! Penso che uno o due li potremmo tirare dentro, se ne avete piacere. Presi due, penso pure io che tre o quattro non fanno male!” Risero tutti di gusto, prima che Rosario tornasse a cimentare sua madre, che, per parte sua, non aspettava altro. “Non mi dire, Paolo, che mi lascerai guardare la Rosina che si fotte suo figlio?” “Che vuoi scherzare, mamma? Girati a pecorina: prima ti faccio il culo e poi la fica!” 
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