A volte le cose accadono - versione integrale
Data: 19/07/2021,
Categorie:
Etero
Autore: Dulcinea
... mentale: entrambe le cose con scarso successo!Appena l�ho visto sono rimasta piacevolmente stupita.Da ragazzino non era, per usare la sua espressione, un granché.Oggi è un bellissimo uomo di 37 anni, con un viso singolare e un modo di fare che suscita immediatamente interesse e simpatia.�Fammi vedere?� mi dice dopo i due bacetti, di rito, sulle guance.�Cosa�fammi vedere cosa?� gli chiedo, mentre lui, tenendomi per il mento, mi immobilizza il viso.�No�che delusione!!!��Ma che dici, Marco� gli rispondo mentre, ridendo, mi divincolo dalla sua presa.�Non hai più l�apparecchio ai denti! Non sai quanto mi intrigava!�.Ci guardiamo e scoppiamo e ridere, con una spontaneità che mi lascia attonita.L�ultima volta che siamo visti avremmo avuto più o meno 22 anni.Io ero ancora fidanzata con Andrea, il mio ex ragazzo (anche lui compagno delle medie) e Marco si era appena messo con Isabella (altra compagna delle medie): da allora sono passati ben quindici anni.Lo guardo e mi sento leggera.Non c�è imbarazzo, non ci sono silenzi da riempire con parole a raffica, non ci sono frasi di circostanza, così tanto per dire qualcosa.Ordiniamo un caffè e andiamo a sederci nella sale sul retro: alle quattro del pomeriggio, non c�è ancora nessuno.Iniziamo a parlare.Ci raccontiamo cosa ci è successo negli ultimi in cui ci siamo totalmente persi di vista.Io non sto più con Andrea, sono sposata con un altro Andrea, ho due bambini, lavoro vicino a questo bar e abito ancora nella zona che ci ha visto ...
... bambini.Lui non è sposato, non ha figli e è appena separato dalla sua compagna, con cui ha convissuto negli ultimi sei anni.Abita vicino a questo bar, in un bilocale che ha affittato dopo essere andato via di casa.Lo ascolto con piacere: non c�è autocommiserazione nelle sue parole.Solo la consapevolezza che qualcosa di importante è finito e la stanchezza, che ogni tanto affiora, di dover ripensare e riorganizzare da capo una vita da single.�Senti io devo fumare�� mi dice Marco a un certo punto.�Ok, usciamo a fare due passi�.Appena fuori sul marciapiede tira fuori un sigaretta elettronica.�Ma dai Marco�è come andare a letto con una bambola gonfiabile!!!� gli dico, prendendolo in giro.�Mica trombo te!� mi risponde a tono.� E non sai che ti perdi!!!� gli dico io stando al gioco.Mi guarda e sorride: forse non si aspettava che gli tenessi testa.Forse è sorpreso di ritrovarmi dopo tanti anni così a mio agio in questo gioco.Da ragazzina non ero così: diventavo rossa per un nonnulla!�Andiamo và, sennò qui finisce male� dico io, prendendolo a braccetto e incamminandomi verso il viale alberato che costeggia lo Stadio comunale.I viali che circondano la struttura sono bellissimi.Sono silenziosi, ben curati: sembrano fatti apposta per un passeggiata che ha il sapore dei ricordi.Dopo un po� che camminiamo, parlando del più e del meno, Marco si ferma e mi dice: �ti rendi conto che stiamo camminando esattamente come camminavamo da ragazzini?�Mi guarda in un modo diverso adesso.Me ne rendo conto, ma ...